I soldi non fanno la felicità! Sembrerebbe una frase fatta, un cliché, una banalità, il solito luogo comune. Niente affatto!
Secondo uno studio pubblicato dall’Università di Chicago, non esisterebbe nessuna relazione tra la felicità di un lavoratore e lo stipendio percepito. A sorpresa, si scopre che il guadagno, la possibilità di fare carriera e lo status sociale che la posizione comporta non sono essenziali al raggiungimento di un appagamento o di una soddisfazione personale. Cosa rende allora davvero felice un lavoratore? Il sentirsi utile alla società e la possibilità di aiutare gli altri; il tutto condito da una buona dose di passione.
Sul gradino più alto del podio si colloca, infatti, la professione di sacerdote, in rappresentanza di tutto il personale del clero. Il credere davvero in ciò che si fa e il prodigarsi per il prossimo risultano caratteristiche indispensabili per il raggiungimento della vera felicità.
Medaglia d’argento per il vigile del fuoco. L’80% dei pompieri intervistati si è detto soddisfatto della propria professione, sottolineando come l’appartenenza a tale categoria sia motivo di orgoglio. La componente sociale risulta fondamentale anche per i fisioterapisti, terzi in classifica, e per la categoria degli insegnanti, che si guadagna la quinta e la sesta posizione con la figura dell’insegnante di sostegno e del professore. A dispetto di uno stipendio poco gratificante, educare le nuove generazioni non è solo di fondamentale importanza, ma anche estremamente appagante.
Anche se non sempre di fama, al quarto posto si collocano gli scrittori. Dar sfogo ai propri pensieri e svolgere un’attività fonte di passione e piacere, fa passare in secondo piano l’aspetto economico. Da non sottovalutare, poi, l’autonomia nel svolgere tale professione. Lo stesso vale per l’artista, al settimo posto nella classifica. A volte incompresi e un po’ squattrinati, ma pur sempre geniali nella loro originalità, che non ha prezzo.
Ultimi nella top ten gli psicologi, per i quali risolvere i problemi altrui comporta un senso di benessere e di compiacimento per il servizio svolto, e gli agenti finanziari. Curiosa, invece, la motivazione che fa degli ingegneri di cantieri o degli operai specializzati dei lavoratori felici. Secondo lo studio, infatti, poter gestire squadre di persone altamente qualificate, ma ancor più poter utilizzare grandi macchinari, quali camion, ruspe ed escavatori, visti come giocattoli giganti, rende appagati e soddisfatti questi professionisti.