Occorrerebbe introdurre una nuova materia di studio, per ogni età, classe, percorso scolastico. Occorrerebbe rendere obbligatoria una lettura (possibilmente ragionata) quotidiana, ripetuta decine di volte: parlo dell’articolo della prof.ssa Elsa Fornero pubblicato oggi, 22 luglio, su La Stampa e dal titolo eloquente: “Quel populismo da piccoli uomini”. In esso troviamo tutto, ovvero tutto ciò che serve per comprendere il nostro Paese, per dare le risposte a chi si domanda come sia possibile che accadano determinati eventi. L’analisi è lucida, perfetta e non lascia spazio ad alcuna replica.
L’unico punto di disaccordo (tutto mio) lo ritrovo nelle “possibili interpretazioni” iniziali che la prof.ssa Fornero pone all’inizio del suo ragionamento: “Tra le possibili interpretazioni della forte preferenza per la continuazione del governo Draghi, mostrata in diversi sondaggi, quella che preferisco è che gli italiani – o buona parte di essi – si siano persuasi che la competenza non è acqua fresca”. Non sono d’accordo sull’ipotesi che noi italiani o buona parte di noi si sia convinta che “la competenza non è acqua fresca”.
È un disaccordo amaro, ne sono consapevole ma avvalorare questa tesi significherebbe ignorare la realtà, il dato fattuale, al quale invece ci rifacciamo per trarre tutte le amare considerazioni ben rappresentate nell’articolo. La realtà è un’altra: hanno vinto “gli altri”, quelli che la pensano al contrario sulla competenza, ed è così da ormai troppo tempo per pensare che siano la minoranza. Hanno vinto gli altri, e quelli che “si sarebbero convinti del valore delle competenze” o sono pochi oppure – se fossero la maggioranza – sono pigri o disinteressati poiché non fanno sentire la loro voce (rectius, azione).Cara Professoressa, il Suo articolo è troppo lungo per la capacità media di lettura di noi italiani; non ci sono parolacce, non ci sono insulti, vi è qualche parola di oscuro significato per molti, troppi. E tuttavia lo ribadisco: per chi volesse avere una istantanea della situazione socioculturale del nostro Paese questo articolo è fondamentale. Per chi volesse approfondire mi permetto di suggerire altre letture partendo anche dall’amato sport collettivo – il calcio – laddove analizzando il successo dell’Italia ai campionati mondiali del 1982 un bravo giornalista ha così commentato: “ci siamo riscoperti una Nazione in quell’occasione”.