In un periodo drammaticamente segnato da una pandemia che sta mettendo a durissima prova tutti i settori dell’economia italiana, come dimostrano anche gli ultimi dati ISTAT sulla produzione industriale in calo di oltre l’11% nel 2020, il mantenimento della pace sociale è un elemento fondamentale per spingere la ripartenza. Un fattore che sembra aver ispirato Federmeccanica/Assistal e i sindacati confederali Fim, Fiom e Uilm nel concludere, dopo 4 giorni di trattativa no stop e al termine di un percorso negoziale durato più di un anno, l’ipotesi di accordo per il Contratto Collettivo Nazionale Per il Lavoro dei metalmeccanici e degli Installatori di Impianti per il periodo gennaio 2021 – giugno 2024.
Un risultato estremamente importante per un settore vitale per l’economia italiana che impiega circa 1milione e 500 mila addetti, è secondo in Europa solo alla Germania e che nonostante le difficoltà non vuole abdicare al proprio ruolo.
Le veloci trasformazioni tecnologiche e l’avvento della digitalizzazione riassunte dal tema Industria 4.0, la concorrenza internazionale sempre più spinta ed uno scenario reso ancora ancora più incerto e difficile impongono ad aziende e lavoratori di cooperare in maniera più costruttiva ed il nuovo contratto può sicuramente rappresentare un ottimo segnale.
I punti fondamentali del nuovo contratto sono rappresentati dall’aumento del salario e dalla riforma dell’inquadramento professionale. Una riforma quella dell’inquadramento che rimette ordine e attualizza il sistema di classificazione, modernizzando e aggiornando i sistemi di valutazione della professionalità dei lavoratori per adeguarli alle trasformazioni tecnologiche ed organizzative avvenute dal 1973, data a cui risale l’attuale inquadramento, ad oggi.
Nel testo dell’accordo è stato definito un aumento salariale di 100 euro per il terzo livello e di 112 euro per il quinto livello sui minimi contrattuali per il periodo che va dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2024. Le tranches saranno erogate a giugno 2021 per 25 euro, a giugno 2022 per 25 euro, a giugno 2023 per 27 euro, e a giugno 2024 per 35 euro. E ‘stato inoltre superato il primo livello e a partire dal 1 giugno del 2021 migliaia di lavoratori passeranno nell’attuale secondo livello. Sono confermati per ogni anno di vigenza del contratto 200 euro di flexible benefit istituiti con il Ccnl del 26 novembre 2016. Il 2020 è stato coperto con l’incremento di 12 euro sui minimi percepiti dalla mensilità di giugno e con 200 euro di flexible benefit per effetto dell’ultrattività della struttura del precedente contratto.
L’intesa va inoltre nella direzione del rafforzamento di tutta la parte normativa riguardante le relazioni sindacali, i diritti di informazione e partecipazione, il diritto soggettivo alla formazione, il tema della salute e sicurezza e il contrasto alla violenza contro le donne. Ulteriore novità è rappresentata dall’introduzione della clausola sociale sugli appalti pubblici, volta a favorire la stabilità occupazionale e la salvaguardia delle professionalità del personale impiegato per ciascuna attività. È previsto un impegno delle parti a definire norme sul lavoro agile entro la stampa del testo contrattuale.
I risultati dell’intesa mettono d’accordo tutti: “Dopo un confronto serrato ma costruttivo abbiamo trovato la chiave per un rinnovo che rispettasse le due condizioni per noi imprescindibili: Continuità e Sostenibilità – ha affermato Alberto Dal Poz, Presidente Federmeccanica” mentre Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil ha dichiarato: “La firma dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro è per noi un risultato straordinario”.
Per Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL “Se fino a qualche anno fa le persone facevano operazioni specifiche ma circoscritte, oggi devono possedere capacità critica e competenze di problem solving, di controllo qualità, di gestione del processo. A tutto ciò, l’Inquadramento contrattuale vigente (in vigore dal 1973) non avrebbe potuto rispondere in maniera esaustiva”.
Ha sottolineato l’importanza del traguardo anche il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia che definisce il contratto “difficilissimo, forse uno dei più difficili degli ultimi decenni, tra pandemia, una crisi economica e sociale a cui si aggiunge oggi anche quella politica”. Benaglia ha sottolineato inoltre che “i metalmeccanici con questo contratto danno una grande risposta di fiducia e stabilità al Paese intero” e inoltre “un risultato straordinario sia sul piano salariale, il doppio dell’ipca prevista, ma soprattutto per la riforma degli inquadramenti professionali.”
Grande soddisfazione anche nelle parole di Rocco Palombella, Segretario generale UILM per il quale quello firmato è “è senza ombra di dubbio un contratto innovativo e coraggioso, un’iniezione di fiducia per 1 milione e 400mila lavoratori metalmeccanici che durante la pandemia hanno fatto la differenza e meritavano la giusta considerazione”.
Nei prossimi giorni l’ipotesi di accordo verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori”. Dal canto loro Federmeccanica e Assistal presenteranno l’ipotesi d’Accordo ai rispettivi organismi direttivi nei prossimi giorni.
Non si attendono comunque sorprese per la ratifica di un accordo che rappresenta una notizia positiva in un quadro economico certamente non rassicurante e al quale il governo di Mario Draghi dovrà riservare misure di protezione ma soprattutto di rilancio.