Roma, – T-shirt bianca con la scritta “Conad così non va”. In 400 dipendenti – cassieri, amministrativo manager e addetti alla logistica – dei supermercati Auchan e Sma hanno manifestato ieri mattina in piazza Montecitorio sotto i vessilli delle tre federazioni sindacali di settore, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs.
Il timore è quello di perdere il lavoro dopo l’acquisizione da parte di Conad dei punti vendita di Sma e Auchan. “Non esiste un piano industriale che ci dia una visione completa delle intenzioni di Conad. Siamo preoccupati in particolare per gli ipermercati”, spiegano i lavoratori. Al centro delle loro preoccupazioni c’è il modello con cui Conad gestisce i suoi punti vendita. A differenza di altre catene della grande distribuzione infatti la cooperativa bolognese si regge su un modello di business che si basa sul l’assegnazione dei singoli punti vendita a diversi piccoli imprenditori. In questo modo – è il timore dei lavoratori – è molto più difficile garantire il posto a tutti e 18mila i dipendenti coinvolti nei quasi 300 supermercati che passeranno a Conad.
“Conad – spiegano i sindacati – si rifiuta di garantirci che tutti i posti saranno salvati”. Per adesso la cessione aziendale è avvenuta per 109 punti vendita, coinvolgendo circa 5.400 dipendenti. Anche per loro non ci sono certezze. Nel Lazio i lavoratori interessati sono circa 2mila e per adesso il cambio di marchio ha toccato 18 supermercati per un totale di 600 dipendenti. Il prossimo 30 ottobre si terrà sul punto un incontro al ministero dello Sviluppo economico. Per quel giorno Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs hanno indetto un giorno di sciopero nazionale.