Dipendenti Alitalia in piazza San Silvestro a Roma per manifestare dopo la rottura delle trattative sul contratto di lavoro che la nuova compagnia, Ita, deve applicare su piloti e assistenti di volo. E il piano voluto ora dall’azienda, che non segue il contratto nazionale, “è irricevibile”. I lavoratori chiedono di essere ascoltati dal governo che ora reputano debba intervenire per sbloccare lo stallo, “altrimenti proseguiremo ancora la protesta, mobilitazione ad oltranza”, promettono accompagnati dai sindacati sotto un sole cocente che schiaccia i presenti su un lato della piazza.
I sindacati chiedono una convocazione al ministero del Lavoro “per parlare di ammortizzatori sociali e di contratto”. Dopo un’ora l’arrivo di una delegazione PD, a guidarla la presidente dei deputati dem Debora Serracchiani. I circa duecento manifestanti abbandonano l’ombra e si spostano sotto un gazebo per ascoltarla. Serracchiani conferma: il piano voluto dall’azienda, che prevede la chiamata diretta e senza l’applicazione del contratto nazionale, “è ingiusto e non rispetta la dignità del lavoro. Faremo la nostra parte all’interno del governo che ora dovrà agire da protagonista. Non può pensare di lasciare solo le parte sociali nella trattativa, ci vuole un intervento forte”. I sindacati potrebbero essere ricevuti nel pomeriggio al Senato.
VIGLIETTI (UIL): “PIANO ERRORE ENORME, NOSTRA AZIONE PROSEGUE“
“La scelta aziendale di selezionare il personale senza condividere alcun tipo di criterio e di portare avanti un regolamento aziendale senza un contratto nazionale è un errore enorme”. A sottolinearlo è Ivan Viglietti, segretario nazionale trasporto aereo Uil Trasporti, in piazza San Silvestro questa mattina per protestare dopo la rottura delle trattative con Ita sul nuovo contratto di lavoro. “Siamo una compagnia di servizi, il personale a contatto col pubblico garantisce qualità e sicurezza- ricorda- è uno degli asset e se l’azienda non lo comprende è grave. La nostra azione prosegue, abbiamo chiesto al governo una convocazione per intervenire sulle assunzioni e per l’applicazione del contratto nazionale nel rispetto del Dl rilancio. Oggi incontreremo le commissioni parlamentari dei Trasporti, domani proseguiremo la protesta a Fiumicino e per venerdì è confermato lo sciopero generale di 24 ore”
CUSCITO (CGIL): “ORA EMERGENZA SOCIALE, CON PIANO TAGLIO DEGLI STIPENDI DEL 40%“
“Immediata convocazione dal governo”. La chiede il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, in piazza San Silvestro questa mattina per protestare dopo la rottura delle trattative con Ita sul nuovo contratto di lavoro. “Ormai la vertenza è un’emergenza sociale che riguarda 10.500 persone“, spiega promettendo manifestazioni ad oltranza “finché l’azienda non cambia atteggiamento e non ci ascolta, è paradossale che il dialogo sia rifiutato da un’azienda di stato“. “Se l’azienda azienda va avanti con il regolamento- promette- noi andremo avanti ad oltranza con le manifestazioni, non ci fermeranno”. Quanto alle ripercussioni sulle retribuzioni “è previsto un taglio del 40%, deciso in modo unilaterale dall’azienda, oltre all’introduzione del Jobs Act per coloro che già lavoravano prima e poi non c’è tutela sindacale. Di fatto, l’azienda assume senza paracadute per i lavoratori”. L’appello è quindi al governo “che doveva battere un colpo ma non l’ha mai fatto”, osserva Cuscito. “Finora è stato assente e adesso ci aspettiamo una convocazione dal ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali, poi un tavolo dove discutere della vertenza”, conclude.
CISL: “DRAGHI INTERVENGA, RIPORTARE NEL BINARIO GIUSTO LA TRATTATIVA“
“È davvero inaccettabile la richiesta di Ita che, proponendo trattamenti retributivi e normativi ben al di sotto di quelli in essere nelle principali compagnie aeree europee, tende a riportare indietro nel tempo non solo i diritti fondamentali e le condizioni di migliaia di lavoratori, ma anche le relazioni industriali nel nostro paese”. Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra ed il Segretario Generale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia. “Occorre senso di responsabilità da parte di tutti. I lavoratori della ex Alitalia non sono merci ma persone che meritano rispetto e considerazione. Per questo chiediamo al Governo ed al Premier Draghi di scendere in campo con la sua autorevolezza per riportare nel binario giusto la trattativa, evitando fughe in avanti e scelte unilaterali di Ita che avranno come conseguenza solo l’inasprirsi del conflitto sociale. Ita, se ben utilizzata, può rappresentare un asset importante per l’economia del paese ma proprio per questo non può nascere nel solco di una deregolation selvaggia e di una penalizzazione della forza lavoro e delle professionalita’ esistenti in Alitalia. Bisogna salvaguardare i livelli occupazionali e trovare le giuste soluzioni per garantire il rispetto dei contratti di lavoro al personale della nuova compagnia. È impensabile- continua la nota- che in una stagione in cui il sindacato è impegnato a tutelare i nuovi settori emergenti come la logistica o il lavoro su piattaforma, si faccia un passo indietro nel trasporto aereo che è fondamentale per lo sviluppo del turismo ed in generale per il futuro produttivo del paese. Il Governo non può fare orecchie da mercante ma deve garantire le condizioni per un percorso regolare di confronto e negoziazione con Ita, salvaguardando i diritti sindacali e le tutele occupazionali”.
Fonte: Agenzia Dire