È il primo servizio online per acquistare offerte legate al mondo dello sport anche con il proprio gruppo di amici ed è stato realizzato a partire dall’idea di tre ragazzi milanesi, Alessandro Braga, Leone Hassan e Michele Norsa: parliamo di Sportboom.it, una piattaforma che rappresenta un modo nuovo per coinvolgere le persone in attività sportive di ogni genere, con la possibilità di scegliere tra 100 sport e 200 strutture in tutta Italia.
“Sportboom.it ha un traffico di 100mila visitatori unici al mese – sottolinea Alessandro Braga – e, pensando al futuro, immaginiamo che tra tre anni, se un ragazzo aprirà un centro sportivo, sarà lui stesso a chiederci di essere presente all’interno della nostra piattaforma.”
I primi passi della startup – Un’idea, un’amicizia e la voglia di realizzare qualcosa insieme: sono questi gli ingredienti iniziali di Sportboom. “Io e i miei primi due soci, Michele Norsa e Leone Hassan, volevamo dare vita a uno strumento che ci consentisse di condividere delle attività diverse, insieme – spiega Alessandro – Spinti da questa necessità, inizialmente, due anni fa, avevamo messo in piedi un motore di ricerca che catalogava 13mila palestre, campi sportivi e scuole. Su questo progetto abbiamo lavorato per circa un anno e successivamente, sulla nostra strada, abbiamo incontrato Groupalia, che ci ha dato in gestione tutta la sua parte di offerte sportive. Si è trattato, però, di una collaborazione non duratura perché noi, in realtà, avevamo l’ambizione di costruire qualcosa di nostro e questa spinta ci ha portati alla realizzazione della nostra startup e del progetto legato all’attuale piattaforma di Sportboom.
È stato un percorso graduale e articolato, con un processo di sviluppo lungo, perché l’idea è rimasta la stessa fin dalla nascita, ma c’era la necessità di tappe intermedie, per riuscire anche a costruire il team adeguato, con le competenze giuste. La questione del team, infatti, non è una tematica semplice per la nostra esperienza, in quanto all’inizio io, Michele e Leone abbiamo dovuto gestire da subito la mancanza di un profilo puramente tecnico. La soluzione, dopo alcuni tentativi, è stata la fusione con un’altra startup (Wisemotion), che ha all’interno elevate capacità tecniche, ma non collegate all’area manageriale. Eravamo, quindi, due realtà zoppe che si sono unite per portare avanti qualcosa di concreto. E pensiamo che sia una scelta vincente”
Il progetto – Lo sport diventa social e gli utenti hanno l’opportunità diacquistare a prezzi ancora più scontati pacchetti di attività, in base al numero di persone coinvolte: si invitano gli amici via email o Facebook e poi, in base a coloro che hanno deciso di partecipare, sarà mostrato il costo finale a persona con la possibilità, inoltre, di scambiarsi domande e commenti. “Grazie a Sportboom le persone trovano l’attività che desiderano e si organizzano tra di loro, cogliendo le migliori opportunità per fare sport insieme – continua Alessandro – La possibilità di condividere delle esperienze sportive con altre persone, con i propri amici, infatti, ha dei vantaggi non solo in termini di divertimento e benessere, ma anche per questioni economiche. Noi cerchiamo di offrire questo mix ai nostri utenti, per cercare di dare a ognuno di loro le migliori condizioni per fare sport.
Ci occupiamo di diverse aree sportive e la nostra distribuzione è omogenea, anche se si divide in due grandi aree: da una parte c’è il settore che possiamo definire ‘esperienziale’, ovvero legato ad attività divertenti e di intrattenimento, come il rafting o la guida sportiva, mentre dall’altra ci sono i corsi di vario genere, come pilates, yoga, arti marziali, fitness, tennis. Per quanto riguarda quest’ultimo settore, nello specifico arriveremo a offrire un servizio in grado di presentare una vasta scelta, cercando di dare l’opportunità all’utente di trovare il corso più economico, vicino a casa e frequentato, magari, da persone che già conosce.
Per sviluppare al meglio il progetto, abbiamo un investitore privato fin dalla nascita della società: si tratta di un’azienda che ha rapporti familiari e amichevoli con noi, perché da subito, come spesso accade, per i primi aiuti concreti si parte dalla propria cerchia di contatti. Ora, grazie a un investimento di buone dimensioni ci possiamo permettere di continuare a crescere.
Gli obiettivi futuri – “Per il futuro vogliamo continuare ad avere una mappatura importante dell’offerta sportiva in Italia e nel frattempo è viva l’idea di andare verso l’internazionalizzazione – conclude Alessandro – Dal punto di vista del target, quindi, siamo sul mercato italiano e abbiamo lanciato una prima versione, solo directory, in Germania, mentre per il momento ci sono altri due Paesi nel mirino: Svizzera e Brasile.
Dal punto di vista del prodotto, invece, c’è la forte ambizione di proporre e vendere su licenza soluzioni white label per siti web e app mobile. Noi, infatti, produciamo anche tecnologia e quindi vogliamo poter offrire questo genere di servizio anche, ad esempio, a centri e impianti sportivi.
Il mercato legato alle attività sportive, al ‘fare sport’, infatti, è un settore in cui manca un intermediario molto forte e noi, per come si stanno evolvendo i modelli di acquisto (pensiamo, ad esempio, al mobile), ci sentiamo di giungere in un’area in cui c’è da evangelizzare e se non lo facciamo noi siamo certi che lo farà qualcun altro.”
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