Era atteso ed è arrivato alle 21.30 di domenica sera del 18 ottobre. Parliamo del nuovo Dpcm che va a integrare quanto previsto il 13 ottobre e che dà nuove indicazioni per quanto riguarda il mondo del lavoro insieme al disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
Più ricorso allo smart working e riunioni a distanza per la PA. Per quanto riguarda il Dpcm le novità nel mondo del lavoro riguardano sostanzialmente lo smart working riguardo al quale il presidente Giuseppe Conte ha assicurato che verrà incrementato con un prossimo provvedimento in modo da farne ricorso ancora di più. Lato Pubblica Amministrazione è stato chiesto che le riunioni si svolgano a distanza a meno che non ci siano motivate ragioni per farle in presenza. Riunioni a distanza anche per quelle di carattere privato che sono fortemente raccomandate.
Stop a congressi e convegni. Se le palestre possono tirare un sospiro di sollievo visto che restano aperte purché seguano tutte le procedure per garantire la sicurezza di chi si allena, la situazione è più grave per chi organizza i congressi e i convegni che saranno possibili solo a distanza. Il Dpcm invece esclude le fiere a carattere nazionale e internazionale che potranno ancora svolgersi purché si garantisca la distanza interpersonale di un metro e “secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni e alle caratteristiche dei luoghi”.
4 miliardi per i settori colpiti dal Covid e moratoria sui mutui. Le novità più rilevanti arrivano poi dal disegno di legge con il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 approvato nella notte tra il 17 e 18 ottobre. Ecco quali sono. Nelle misure di sostegno all’economia, è istituito un fondo da 4 miliardi di euro a sostegno dei settori maggiormente colpiti durante l’emergenza COVID. Viene prorogata la moratoria sui mutui e la possibilità di accedere alle garanzie pubbliche fornite dal Fondo Garanzia PMI e da SACE. Così come viene fornito un sostegno aggiuntivo alle attività di internazionalizzazione delle imprese, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro.
Cassa integrazione prorogata e blocco licenziamenti solo per chi la usa. La cassa integrazione guadagni, chiamata Cassa Covid, viene prorogata fino alla fine dell’anno per quelle aziende che la esauriranno a metà novembre. Ci saranno poi altre 18 settimane per il 2021, che potrebbero essere aumentate in base alla necessità. Quanto ai licenziamenti, dall’1 gennaio 2021 si cambia: il blocco sarà per le aziende che in quel momento staranno usando la cassa integrazione. Al momento, invece, funziona che non possono licenziare neanche le aziende che hanno ancora ore di cassa a disposizione. Lo strumento della Cassa sarà gratuito per chi ha registrare perdite oltre una certa soglia, ossia il 20%.
Sgravi contributivi di 3 anni per chi assume under 35. Tutte le aziende che operano sul territorio nazionale invece avranno sgravi contributivi per 3 anni se assumeranno under 35. Una misura che, come detto dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, è stata fortemente voluta per “rilanciare concretamente l’inserimento lavorativo dei giovani, una delle nostre risorse più grandi”.
Agevolazioni per il Mezzogiorno. Novità anche per le imprese del Mezzogiorno per cui è stato previsto uno stanziamento di 13,4 miliardi dal 2021 fino al 2023 e prorogato il reddito di imposta per gli investimenti nelle Regioni del Sud. Sostanzialmente, continuerà a esserci il taglio del 30% per i contributi, indipendentemente che siano under 35 o meno e ci sarà per altri 3 anni. E questo per venire ancora più incontro al Mezzogiorno. Per quanto riguarda le pensioni, invece, vengono prorogate le misure Ape Social e Opzione Donna, vengono prorogate le misure Ape Social e Opzione Donna.