Nel corso degli ultimi venti anni l’Italia ha perso, a causa del calo demografico, quasi il 37% dei propri diciannovenni. Contemporaneamente si è ampliata significativamente la scolarizzazione della popolazione: nel 2011, infatti, è giunto al diploma di scuola media superiore il 74% dei 19enni, una percentuale praticamente doppia rispetto a quella rilevata agli inizi degli anni ’80. Si è invece ridotto il passaggio dalla scuola secondaria superiore all’università: l’introduzione della riforma del “3+2”, dopo un picco nei primi anni di avvio, è andato affievolendosi.
Cosa avviene allora dopo il diploma? Quanti studenti scelgono la strada giusta? Quanti trovano subito lavoro? Un’indagine AlmaLaurea e Almadiploma, sulla condizione occupazionale e formativa dei diplomati di scuola secondaria superiore, ci chiarisce le idee.
Attenzione alla scelta: istituti tecnici danno più soddisfazione – Il 44% dei diplomati 2011 dichiara di aver sbagliato a scegliere la scuola fatta; dopo un anno gli stessi ragazzi rivedono il loro giudizio e si dichiarano “pentiti della scelta” nel 40% dei casi.
Liceali e studenti d’istituto professionale sono i meno appagati dalla scelta compiuta a 14 anni. Invece, secondo il rapporto Alma Laurea, i diplomati degli istituti tecnici risultano generalmente più soddisfatti.
Università o lavoro? Anche tutte e due insieme – A un anno dal diploma, 61 diplomati su cento proseguono la propria formazione e sono iscritti ad un corso di laurea. Alcuni (12 su cento) frequentano l’università lavorando, altri, il 19%, hanno invece preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro, tanto che ad un anno dal titolo si dichiarano occupati. I restanti 20 su cento, infine, si dividono tra chi è alla ricerca attiva di un impiego e chi invece, per motivi vari tra cui formazione non universitaria, motivi personali o l’attesa di una chiamata per un lavoro già trovato, non cerca un lavoro.
Che università fare – Il rapporto Alma conferma il boom delle facoltà economico-sociali: la percentuale sale al 35% tra i ragazzi degli istituti tecnici. Il 20% ha invece scelto un percorso nell’area umanistica, mentre il 19% si è orientato verso una laurea in ingegneria o architettura.
Quanti si perdono per strada? – I diplomati 2011 iscritti all’Università, dopo un anno, sono il 61%. Erano già convinti tra i banchi della scuola superiore di volerla fare? Sì. Alla vigilia dell’Esame di Stato, l’82% di questi aveva dichiarato di volersi iscrivere all’università e ha successivamente confermato le proprie intenzioni. All’opposto, l’11% ha invece cambiato idea.
Più dei tre quarti dei diplomati del 2011 iscritti all’università frequentano regolarmente le lezioni. Ma se è noto che ogni anno di studio universitario “dovrebbe” consentire allo studente di maturare 60 crediti formativi, gli intervistati hanno invece dichiarato di aver ottenuto, dopo un anno dal diploma, poco meno di 34,5 crediti formativi (in media).
Il mondo del lavoro – Ad un anno dal conseguimento del titolo risultano occupati 31 diplomati su cento: come era naturale attendersi, questa percentuale raggiunge il suo massimo in corrispondenza dei diplomati professionali (41%), mentre tocca il minimo tra i liceali (21%). A tre anni dal titolo la percentuale di occupati cresce e, a cinque anni dal diploma, il 57% risulta occupato, quota che raggiunge il 68% fra i diplomati professionali.
Un contesto non proprio positivo – Il tasso di passaggio all’università è rimasto sostanzialmente invariato negli anni (attorno al 29%), confermando comunque il ridotto interesse, le difficoltà economiche delle famiglie e la mancanza di politiche per il diritto allo studio. Nello stesso tempo però diminuisce il tasso di occupazione giovanile, cresce quello di disoccupazione (pari al 36,6% tra i 15-24enni), con un calo del 32% delle assunzioni di diplomati nel 2012.
Il dato più rilevante è legato a chi non opta per nessuna scelta e ricade nella categoria dei NEET (Not in Education, Employment or Training): giovani che non studiano e non cercano lavoro.
L’indagine – 48mila diplomati del 2011, 2009 e 2007 sono stati intervistati a uno, tre e, per la prima volta, cinque anni dal conseguimento del diploma di scuola secondaria superiore. Il Rapporto è disponibile on-line (www.almadiploma.it).
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Complimenti per l’articolo. Molto interessante. Continuate cos