Un percorso condiviso per l’uscita dalla crisi; un’azione coordinata per approntare le necessarie modifiche organizzative e di sicurezza sui luoghi di lavoro e non solo; misure di carattere sociale ed economico per garantire una progressiva uscita dall’emergenza. Queste le richieste di Cgil Cisl Uil nell’incontro on line di eri con il Governo.
L’Esecutivo ha confermato che “la ripartenza delle attività sarà graduale” e annunciato la costituzione di una cabina di regia, con i rappresentanti delle parti sociali e alcuni esperti, che affiancherà il comitato tecnico-scientifico. I sindacati hanno ribadito che “la sicurezza e la salvaguardia della salute sono prioritarie” e che lavoreranno perché questo imperativo sia presente in tutte le future fasi di uscita dall’emergenza.
I leaders sindacali hanno ricordato i “fatti gravissimi avvenuti in alcune case di riposo” e chiedono alla magistratura di indagare in merito. Cgil, Cisl e Uil, inoltre, hanno denunciato le “forzature che si sono registrate in alcuni territori, in merito alle autocertificazioni delle imprese che contrastavano con le decisioni dei prefetti”.
“Le domande di autocertificazione arrivano soprattutto dalle regioni del Nord, le più colpite. Qui il disastro sanitario ha impattato particolarmente anche perché non sono state fatte le chiusure delle imprese nell’immediato, Bergamo ne è la dimostrazione” commenta la segretaria generale della Fiom Francesca Re David.
“Nel Nord la mobilità è fortemente determinata dalle fabbriche: pensare di rimetterle in moto contemporaneamente, senza le misure necessarie per garantire salute e sicurezza, significa solo anteporre il profitto alla salute; per noi – conclude la sindacalista – resta in primo piano la sicurezza: la riapertura delle aziende deve basarsi su questo principio”.