“Mentre il contagio è sempre molto alto, sono decine le aziende che riaprono dopo aver inviato la richiesta al Prefetto – dice Roberta Turi, segretaria della Fiom Milano – e fino a quando il Prefetto non decide, continuano di fatto le attività; altre aziende, pur avendo ricevuto il provvedimento di sospensione, sono ancora aperte; inoltre per chi viola la norma non ci risultano sanzioni”.
“La situazione è paradossale – prosegue la sindacalista – Come cittadini se usciamo e violiamo la legge rischiamo multe salate, mentre se lo fa un’azienda non rischia nulla. Al sindacato risulta inoltre che se un lavoratore viene fermato mentre sta andando al lavoro e da un controllo emerge che la sua azienda non è tra quelle che possono rimanere aperte, lui viene sanzionato e l’azienda no”.
“Oggi abbiamo segnalato al Prefetto di Milano un nuovo elenco di imprese che, a nostro parere, non rientrano tra le produzioni consentite o che non rispettano quanto contenuto nel Protocollo condiviso – aggiunge Roberta Turi – Sono solo la punta di un iceberg, molti lavoratori, infatti sono combattuti tra la paura di perdere il posto e il timore per la loro salute”.