Il settore aeroportuale paga pesantemente le conseguenze economiche del coronavirus. L’Aviation Service, società che fornisce servizi d’assistenza ai passeggeri in diversi aeroporti italiani (Bologna, Catania, Napoli, Roma, Venezia), ha dichiarato lo stato di crisi. La Save, che gestisce analoghi servizi negli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso sta valutando l’ipotesi di chiudere lo scalo trevigiano. Gli aeroporti di Bergamo e Linate stanno subendo sostanziosi cali di passeggeri.
Malpensa ha deciso di chiudere un terzo dell’aeroporto per provare ad ammortizzare i danni, dopo che molte compagnie internazionali hanno cancellato da tempo i collegamenti con lo stesso aeroporto; inoltre continuano ad aumentare i Paesi che hanno chiuso gli ingressi dall’Italia.
“Il calo del traffico peggiora giorno dopo giorno – dice Valentina Lener, direttrice generale di Assaeroporti – Associazione che rappresenta 42 aeroporti italiani – e raggiunge cifre che vanno dal -40% di passeggeri all’80% di questi giorni”. “Servono – ha evidenziato la direttrice di Assoaeroporti – misure di sostegno a partire dalla cassa integrazione straordinaria in deroga per le aziende del trasporto aereo”.
I vertici di Assaeroporti hanno chiesto un incontro urgente con il governo per programmare altre misure a sostegno dell’occupazione per il settore aeroportuale che ha subito un tracollo anche nelle altre attività commerciali.