Misure urgenti per la sicurezza e il sostegno degli operatori dei servizi sociosanitari ed educativi impegnati nella lotta al corona virus. Lo chiedono, con una nota comune, Cgil,Cisl,Uil, Confcooperative,Federsolidarietà, Legacoopsociali, Agcssolidarieta.
Cooperative e Sindacati chiedono un piano nazionale ad hoc e indicano quattro punti chiave: dotare i servizi sociali, socio-sanitari ed educativi di idonei dispositivi di protezione e strumenti adeguati affinché si possa evitare il contagio degli operatori che lavorano in condizioni precarie.
Distribuire subito, a partire dalle zone in difficoltà, dispositivi di protezione anche per coloro che fanno assistenza a domicilio e nei centri residenziali. Tutelare e garantire la continuità dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi, consentendo che siano riorganizzati nelle modalità più consone al momento; assicurare la continuità del reddito alle lavoratrici ed ai lavoratori, attraverso l’applicazione dell’articolo 48 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18. Costituire un fondo nazionale straordinario e temporaneo di sostegno e compartecipazione per la continuità dei servizi sociali e socio-sanitari essenziali.
Le lavoratrici e i lavoratori del settore sociale stanno continuando, con grandi difficoltà, a prestare la propria professionalità nei territori per erogare servizi alle persone in difficoltà: anziani, minori, persone con disabilità, senza fissa dimora, migranti. Tali servizi occupano circa 350 mila lavoratrici e lavoratori e garantiscono parte del welfare italiano. “Vanno pertanto sostenuti dalle strutture pubbliche deputate” scrivono nella nota sindacati e cooperative.