Si è riunito oggi il coordinamento nazionale delle delegate e dei delegati della FIOM di Stellantis, dei segretari generali delle Fiom territoriali per discutere della situazione degli stabilimenti e più in generale del settore.
Il 2021 si è avviato con la crisi del mercato dell’auto e l’aumento generalizzato del ricorso agli ammortizzatori sociali. Il mercato europeo dell’auto sta affrontando una crisi profonda determinata anche dalla pandemia e il nostro paese ci è arrivato con una crisi sistemica, la mancanza di investimenti per l’innovazione del prodotto e l’assenza di una politica industriale pubblica.
In questo scenario la comunicazione aziendale sul costo industriale alto degli stabilimenti italiani, la riduzione dei servizi e di ulteriore taglio dei costi sta generando una situazione di estrema incertezza e preoccupazione nelle lavoratrici e nei lavoratori del Gruppo e in quelli delle aziende di fornitura.
Per queste ragioni la FIOM nelle scorse settimane ha richiesto un incontro all’azienda sulla situazione produttiva di tutti gli stabilimenti e sui costi industriali. Ma è evidente che la mancanza di modelli e di saturazione della capacità installata incide sui costi di produzione per questo è necessario che si apra un confronto che faccia chiarezza, e un piano industriale che garantisca nuove produzioni.
La FIOM ha sollecitato, unitariamente a Fim e Uilm, il Governo ad aprire un tavolo specifico di settore. È indispensabile un confronto sul piano industriale di Stellantis in Italia e della filiera di fornitura e un piano per l’occupazione. Particolare attenzione deve essere posta sull’impatto che le nuove tecnologie avranno sulle produzioni tradizionali a partire dalla componentistica e la produzione di motori endotermici in particolare diesel.
Alla garanzia degli stabilimenti e dei lavoratori, bisogna dare concretezza agli annunci e il Governo deve sostenere l’intera filiera ed essere garante anche degli impegni assunti da FCA nel momento della richiesta del prestito di oltre 6 miliardi. In questa fase critica è il momento di unire lavoratori e
organizzazioni sindacali su tutto il territorio nazionale per aprire una campagna di assemblee azienda per azienda con l’obiettivo di mobilitarsi unitariamente se non si dovesse aprire il confronto.
Nota stampa Fiom.