Tasso di occupabilità oltre la media per i tirocini attivati da Fondazione Lavoro, l’agenzia per il lavoro del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro: quasi sei tirocinanti su dieci (il 59,4%) ottengono un’opportunità di lavoro nei sei mesi successivi alla fine del tirocinio. Nove punti percentuali in più rispetto
alla media degli altri soggetti promotori, che si ferma al 50,7 per cento.
La conferma del trend positivo fatto registrare da Fondazione Lavoro arriva dalla quinta
indagine “Le performance degli enti promotori di tirocini in Italia”, maturata dalla
collaborazione tra il CNO e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nell’ambito del
“Protocollo tecnico di collaborazione per attività di ricerca e sperimentazione sulle
dinamiche occupazionali dei tirocini promossi da Fondazione Lavoro”. Un risultato che
supera lo standard anche rispetto alla tipologia di contratti sottoscritti dai tirocinanti. A
livello generale, infatti, su 1.492.838 tirocini conclusi da gennaio 2014 a giugno 2020 – i sei
anni e mezzo oggetto d’indagine – sono 756.464 le unità che hanno firmato un contratto
post-tirocinio; di questi, circa la metà ha ottenuto un contratto a carattere permanente (il
16,4% a tempo indeterminato e il 33,9% in apprendistato) e il 41,2% ha avuto come primo
esito occupazionale un contratto a termine. Sorte diversa nel caso in cui l’ente promotore sia
stato Fondazione Lavoro: i contratti a carattere permanente sono il 55,3% del totale.
Grande la variabilità su scala regionale del tasso di inserimento post-tirocinio extracurriculare, dato che la possibilità di avere un contratto di lavoro a sei mesi è pari al 60%
per un valdostano mentre scende al 28% per un calabrese. A conferma degli altri indicatori,
l’indagine evidenzia che l’effetto “ente promotore” può influenzare le probabilità di
successo del tirocinio anche nelle regioni con domanda di lavoro più debole: i tirocini
promossi da Fondazione Lavoro hanno probabilità di successo superiori alla media
nazionale in quasi tutte le regioni, con punte di eccellenza in Calabria, dove il tasso è
doppio rispetto alla media regionale (53,9%).
“I dati – afferma Vincenzo Silvestri, Presidente della Fondazione Consulenti per il Lavoro
– confermano che i tirocini promossi dalla Fondazione Lavoro si avvalgono della
conoscenza delle reali esigenze aziendali, propria dei Consulenti del Lavoro, che permette
l’inserimento in percorsi professionali mirati. La peculiarità della Fondazione Lavoro sta
nel non rispondere unicamente a rigide regole di mercato ma nel fondare tutto sulla
relazione tra consulente e azienda, che si riflette sul successo delle attività. Lavoriamo su un
avvicinamento del tirocinante al datore di lavoro, un soggetto che, alla fine del periodo di
tirocinio, difficilmente si priverà di una risorsa di cui ha bisogno e che ha contribuito a
formare”.