Nonostante l’emergenza dell’epidemia da coronavirus che vede il nostro Paese tra i più colpiti al mondo, non si fermano gli sbarchi dei migranti clandestini sulle coste italiane, In questi giorni si stanno registrando numerosi sbarchi con barconi di fortuna soprattutto a Lampedusa. I migranti vengono trattenuti per ore sul molo per poi essere condotti nell’hotspot che ha già raggiunto l’overbooking e dove la paura del contagio è elevatissima. Ma, come ha denunciato don Carmelo La Magra, parroco di San Geraldo a Lampedusa, su VaticanNews, “l’isola certamente è impreparata a gestire una situazione di questo tipo, soprattutto in questi giorni di quarantena. Purtroppo i migranti arrivati sull’isola sono stati costretti a passare anche la notte al freddo, nell’attesa dei mezzi che li portavano sulla terraferma. Alcuni poi sono stati messi in quarantena nell’hotspot dell’isola. Naturalmente non ci sono le strutture necessarie per una quarantena o una giusta accoglienza. Anche a loro è impedito di uscire non viene a mancare il necessario, però sono come tutti noi chiusi in quel luogo, che certamente è meno confortevole delle nostre case, ma al momento è l’unica cosa che comunque l’isola riesce ad offrire”.
Positivo uno dei 50 migranti arrivati il 7 aprile. Si tratta di un ragazzo egiziano di 15 anni sbarcato in modo autonomo a Lampedusa e subito trasferito prima in nave e poi in autobus nell’hotspot di Pozzallo. Il pericolo di sbarchi di fortuna è molto alto e il Presidente della Ragione Sicilia, Musumeci, insieme ai sindaci di Lampedusa e Pozzallo hanno chiesto con urgenza di approdare il prima possibile una nave per la quarantena dei migranti che arrivano in autonomia da stanziare davanti a Lampedusa.
Il provvedimento del Governo. Il 7 aprile scorso il governo italiano ha approvato un decreto che vieta alle ONG che soccorrono i migranti in mare di sbarcare in Italia, consapevole delle evidenti difficoltà di gestire in modo efficace lo sbarco di migliaia di persone in periodo di emergenza epidemia e di quarantena generalizzata. Soprattutto ora che ci stiamo avvicinando alla bella stagione. Va detto che non si intravedono, al momento, segnali di sbarchi di massa e la situazione sembra sotto controllo. Molti dati e osservatori registrano un calo netto delle partenza verso l’Italia ed altre rotte dal Nord Africa. Ci si attende, tuttavia, che nelle prossime settimane ci sia una ripresa degli sbarchi come spiegato da Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi su Il Post.it il quale sostiene che “le persone hanno rimandato le partenze ma non le hanno annullate.
Le misure della Protezione civile. “ Ho firmato (il 12 aprile, ndr) un provvedimento per l’assistenza e la sorveglianza sanitaria dei migranti soccorsi in mare che sono sbarcati nel nostro Paese. Questo provvedimento si è reso necessario dopo che i nostri porti sono stati dichiarati non sicuri per l’emergenza del coronavirus”. Lo ha detto il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. “Abbiamo individuato il capo Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione del Ministero dell’Interno per assicurare la sorveglianza sanitaria che dovrà individuare navi o strutture sulla terraferma dove garantire la quarantena per i migranti. Questo meccanismo – ha aggiunto Borrelli – sarà attuato per la prima volta per i 156 migranti che sono sulla nave Alan Kurdi”