Avviare una campagna di screening per la verifica della positività al coronavirus per tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, sia pubblici che privati. È la richiesta contenuta nelle lettera che il presidente di Confcooperative Sanità Giuseppe Maria Milanese ha inviato al ministro della Salute Roberto Speranza.
“Tra le forze che il Servizio Sanitario Nazionale sta mobilitando ci siamo anche noi – sottolinea il presidente di Confcooperative Sanità – i nostri medici di medicina generale; quelli delle cooperative, i nostri farmacisti, i professionisti sanitari e sociosanitari attivi nell’assistenza domiciliare e residenziale rivolta ai soggetti più fragili”.
“Proprio in rappresentanza di questi 25mila operatori sanitari e sociosanitari, nonché di oltre 140mila soci cooperatori, Le rivolgo un’istanza che consideriamo cruciale: adottare misure di screening, in via prioritaria, per le figure più esposte come i medici, gli infermieri, i tecnici e gli OSS e ogni altro operatore dei presidi pubblici e privati”.
“Riteniamo che questa strategia mirata di screening possa essere particolarmente efficace nell’isolare i positivi asintomatici, impedendo la diffusione involontaria del virus. Al momento solo i medici dei pronto soccorso, i rianimatori e gli infettivologi hanno protezioni adeguate per stare a contatto con i pazienti Covid 19”.
“Ci sono più operatori sanitari infetti nelle altre specialità e negli altri servizi che tra quelli che stanno in prima linea. Non Le posso nascondere, a riguardo, la forte apprensione delle nostre imprese, che comunque continuano a garantire servizi ai cittadini espressamente previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza”.
“Le chiedo pertanto – conclude Milanese – un impegno affinché la Protezione Civile tenga in debito conto, nella distribuzione dei DPI, gli operatori delle nostre cooperative che gestiscono servizi essenziali”.