L’incremento rilevato a febbraio sul versante dell’occupazione conferma la nostra posizione, per niente pessimistica, con cui avevamo letto il dato, negativo, del mese precedente. Il mercato del lavoro continua, infatti, a mostrare importanti segnali di vivacità con tassi di attività e di occupazione che il nostro sistema non aveva mai sperimentato.
Nel confronto annuale l’occupazione è aumentata di 351 mila unità (valore che sale a quasi 800mila nella comparazione con febbraio 2022). A questi andamenti ha contribuito esclusivamente la componente dipendente a tempo indeterminato (+603mila occupati su febbraio del 2023 ed oltre un milione e 100mila nell’arco di un biennio). Queste evidenze inducono a leggere favorevolmente anche la tendenza all’aumento dei disoccupati registrato nell’ultimo mese (+46mila), da interpretare come un ritorno sul mercato di una parte degli scoraggiati.
In questo contesto non mancano, comunque, segnali di fragilità, legati, in particolare, all’andamento dell’occupazione femminile, decisamente meno vivace, e alle prospettive del lavoro autonomo, in continua e preoccupante riduzione. Lo scrive, in una nota, l’Ufficio Studi di Confcommercio a commento dei dati Istat di oggi.