“Ho sempre avuto una grande passione per il taglia e cuci. Da bambina confezionavo i vestiti per le bambole e da adolescente apportavo delle piccole modifiche agli abiti che acquistavo, quando non li creavo direttamente io da un semplice pezzo di stoffa. È un amore che mi ha tramandato mia nonna. Lei faceva la sarta e adorava il suo lavoro. Tessuti, aghi, fili, macchine da cucire e forbici erano il suo mondo”. Inizia così la mia chiacchierata con Sonia, trentasette anni, un tempo barista, oggi sarta per passione.
“Nonostante il mio interesse per la moda e la sartoria, non ho mai pensato che l’arte di saper lavorare col filo potesse diventare il mio mestiere. Non ho intrapreso un percorso di studi in tal senso – spiega- Lavoravo come cameriera in un pub/pizzeria, ma, quando due anni fa sono rimasta incinta, ho dovuto lasciare il mio impiego. Dopo la nascita di mia figlia, non potevo permettermi una babysitter e, meno che mai, il nido: l’unica soluzione era che io rimanessi a casa a badare alla bimba. E così ho fatto”.
Durante la gravidanza, però, la donna non ha mai abbandonato ago e filo. “Avevo molto tempo libero e così ho iniziato a frequentare corsi di taglio e cucito per perfezionare lo stile ed imparare piccoli trucchi del mestiere. Tornata a casa, poi, mettevo alla prova le mie abilità sartoriali. Decoravo i bavaglini, cucivo tutine, realizzavo cappellini, guanti e sciarpine lavorati a maglia. E i risultati non erano niente male” racconta la giovane con entusiasmo.
Diventata mamma, Sonia sente la necessità di tornare a lavorare. La necessità di staccare la spina per qualche ora dal ménage familiare, di ritrovare parte della sua indipendenza, di sentirsi realizzata anche in ambito professionale. Ben presto, però, si rende conto che il suo vecchio impiego poco si concilia con il nuovo ruolo da genitore. “Mio marito lavorava ed io, con una neonata, non potevo permettermi di stare fuori casa dalle 18 fino a tarda notte – chiarisce- Inoltre la mia voglia di spazi personali si scontrava con il dispiacere di dover lasciare mia figlia, di dovermi staccare da lei”.
Ma un’amica bisognosa di aiuto con un vestito da riprendere e poco tempo per far realizzare il lavoro da una professionista, chiede a Sonia il favore di apportare alcune modifiche. “Avevo quasi abbandonato l’idea di trovare un’occupazione che si confacesse alle mie esigenze, quando un’amica, invitata ad un matrimonio, mi affida il suo abito per realizzare alcuni ritocchi – rivela Sonia- È stata proprio lei, una volta visto il capo finito, a spronarmi a realizzare piccole opere di taglio e cucito a domicilio”.
Dopo un breve tentennamento e qualche incertezza, la prospettiva di poter dare sfogo alla sua grande passione, senza dover rinunciare a passare del tempo con la bambina, alletta Sonia, che si convince a buttarsi in questa nuova avventura. “Ho iniziato con semplici lavoretti di sartoria, come orli, rammendi e riparazioni, fino ad arrivare a confezionare abiti per amiche, vicine e conoscenti. La voce si è sparsa in fretta ed ora mi capita di avere alcune commesse da parte di ristoranti della zona per realizzare tovaglie e grembiuli per i locali – asserisce con orgoglio – Non solo faccio ciò che mi piace e seguo mia figlia passo, risparmiando su babysitter e nido, ma la mia passione è diventata anche fonte di guadagno”.