Cercare e prenotare il taxi più vicino, nel modo più veloce ed economico: è questo il servizio offerto dall’app ezTazi, nata nel 2012, da un’intuizione di Tommaso Lazzari, ingegnere meccanico, con un MBA alla London Business School e un’esperienza professionale all’interno di Uber, a San Francisco.
“L’idea è nata quando abitavo in Inghilterra e il mio appartamento si trovava in una zona di Londra poco coperta dai taxi – spiega Tommaso – Precedentemente, nel 2010, avevo utilizzato un’app che si chiamava GetTaxi ed era comodissima: bastava cliccare e farsi trovare fuori di casa quando il taxi era fuori dalla porta. In questo modo evitavo attese e ricerche. Da lì avevo capito l’esigenza delle persone di potersi spostare in taxi nel modo più veloce ed economico”.
I primi passi – “Una volta terminato l’MBA, ho iniziato a lavorare per Uber, dove sono stato quattro mesi: lì ho compreso ancora maggiormente quali potevano essere i vantaggi per un utente che si serviva di un servizio di questo genere – continua Tommaso – A quel punto, non aveva più senso aspettare: sono tornato in Italia, a Milano, e insieme ad alcuni amici ho deciso di lanciare questa azienda, che inizialmente si chiamava ezDriver, ed era un servizio solo per le auto blu, e successivamente è diventata quella che è ora, ovvero ezTaxi. Ci siamo accorti infatti, che mancava un servizio efficace in Italia, basato sulla ricerca e la prenotazione di taxi da mobile. E così, abbiamo cambiato il nostro modello di business, e ci siamo concentrati proprio sui taxi, cercando di sviluppare un’app con una tecnologia particolare, capace di accompagnare l’utente durante tutto il viaggio (anche prima di sedersi) e di consentire il pagamento tramite carta credito”.
Il progetto – “Ci sono diversi aspetti tecnologici da sottolineare – spiega Tommaso – Prima di tutto, ezTaxi consente all’utente di pagare sempre con la propria carta di credito (anche se il guidatore non possiede un POS) e, inoltre, permette di visualizzare il percorso del taxi in tempo reale direttamente sulla propria app. In questo modo si saprà esattamente quando il taxi è vicino casa oppure si potrà contattare il conducente qualora abbia delle difficoltà con l’indirizzo, per accelerare i tempi. Per quanto riguarda i taxisti, invece, c’è un vantaggio in termini economici (infatti, non c’è un sistema di abbonamenti, ma il taxista paga una piccola fee solo nel momento in cui ottiene la corsa direttamente dall’app). Inoltre, all’interno di ezTaxi è stato sviluppato uno strumento che permette ai taxisti di prevedere dove saranno le prossime chiamate (su una mappa sono state posizionale le zone dove è più probabile che ci sia la richiesta di un taxi).”
“La volontà di portare un beneficio concreto” – “Ho sempre avuto la voglia di aprire una mia società, per avere la possibilità di essere davvero creativo e di lasciare un segno tangibile, di portare un beneficio concreto – conclude Tommaso – Nel 2010, quindi, seguendo questo desiderio e seguendo la necessità di raccogliere veramente delle competenze specifiche, sono andato a Londra, ho frequentato un MBA e ho lavorato per varie società di investimenti. Quel mondo, però, non mi apparteneva. Volevo fare di più. Ho preso la decisione, quindi di lavorare in una startup, per apprenderne anche la mentalità giusta, legata all’avvio di un’impresa e alla sua fase iniziale. Ed è questa la ragione per cui sono andato in Uber. Lì, però, ho compreso subito che quella non era più una startup, ma si trattava di un’impresa già strutturata, e dentro di me continuava a farsi sentire quella voce che mi spingeva ad agire subito per dare vita a qualcosa di mio. Così sono tornato in Italia e ho aperto la mia azienda. Volevo dare il 100% e quello era l’unico modo per poterlo fare sul serio.