Microfono, telecamera, cuffie, pc e fogli di carta. Nelle tasche dei giornalisti del 2013 puoi trovare tutti i mezzi di comunicazione esistenti: la parola d’ordine oggi è multimedialità. La notizia va infatti raccontata con le parole, i suoni e le immagini. Non ci si può più permettere di snobbare uno di questi campi, anzi bisogna imparare a maneggiare con una certa padronanza programmi di montaggio come di scrittura web e programmi di fotografia digitale come programmi di scrittura del suono.
Cosa dice la legge – In Italia per essere giornalisti bisogna essere iscritti all’Ordine (vedi legge istitutiva 69/1963) . L’albo si divide in giornalisti pubblicisti e giornalisti professionisti, una distinzione che all’origine distingueva chi svolgeva a tempo pieno la professione, da chi invece si ritrovava a collaborare con diverse testate pur praticando un altro mestiere.
Per diventare pubblicisti è necessario aver svolto un’attività giornalistica adeguatamente retribuita e continuativa nell’arco di un biennio (ogni ordine regionale competente stabilisce poi il numero preciso di articoli da presentare). Per diventare professionisti, invece, bisogna superare l’esame di Stato, dopo aver completato il praticantato.
Il praticantato può essere svolto all’interno di una redazione o all’interno di una scuola di giornalismo. Attualmente in Italia sono riconosciute 12 scuole di giornalismo (per vedere l’elenco completo vedi www.odg.it). Sono master post-universitari a numero chiuso: per accedervi quindi è necessario superare la selezione iniziale.
Corsi – Negli ultimi anni, alcune delle scuole più autorevoli, hanno iniziato anche a proporre dei corsi specifici legati ad alcuni ambiti del giornalismo, aperti ai propri studenti, ma anche a professionisti del settore che vogliono aggiornarsi e ai tanti curiosi.
A Milano, per esempio, la Scuola di giornalismo Walter Tobagi dell’Università degli Studi di Milano, organizza periodicamente dei corsi di aggiornamento professionale per professionisti, pubblicisti e per tutti coloro che operano nella comunicazione e nell’informazione. In questo momento il Master dell’Università degli Studi di Milano, che ha raccolto nel 2009 la tradizione dell’IFG Carlo De Martino, dando vita alla nuova Scuola di giornalismo Walter Tobagi, propone un corso di aggiornamento professionale dal titolo “Working with News Stories Workshop”, per imparare a costruire un articolo di cronaca in lingua inglese. E’ un corso extracurriculare che si rivolge ai giornalisti e a tutti coloro che lavorano nell’ambito della comunicazione e dell’informazione, articolato in 8 ore di didattica frontale, laboratori e simulazioni. Lo scorso anno si sono tenuti corsi di aggiornamento sulle tecniche di ripresa e montaggio, sul giornalismo sportivo e ancora su quella economico (per saperne di più www.giornalismo.unimi.it).
La scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, invece, ogni anno organizza nel mese di febbraio la Winter School, in collaborazione con l’Associazione Ilaria Alpi, dedicata al giornalismo d’inchiesta tv. Attraverso lezioni frontali, case history e proiezioni, alcuni tra i migliori giornalisti televisivi italiani affrontano teoria e tecnica del genere: analisi delle fonti, organizzazione dei materiali e produzione, tecniche di intervista e montaggio. Quest’anno saranno ospiti della winter school tra gli altri Sabrina Giannini, firma storica di Report, che si occuperà dell’analisi del modello che ha reso vincenti il programma e le inchieste della squadra di Milena Gabanelli; Erik Gandini (autore del documentario Videocracy) che porterà gli studenti dietro le quinte del documentario indipendente e ancora Francesca Barzini del programma Rai ‘Presa diretta’ (per saperne di più www.ilariaalpi.it).
Festival – Punto di ritrovo per molti giornalisti, ma anche per chi si vuole avvicinare alla professione, sono poi i festival di giornalismo. Uno dei più noti è sicuramente quello di Perugia: l’Ijf, International journalism festival, si tiene dal 2006 a Perugia nell’ultima settimana di aprile (nel 2013 si terrà dal 24 al 28 aprile). Nato da un’idea di Arianna Ciccone e Christopher Potter, propone oltre 150 eventi, 500 speakers, più di 400 giornalisti, blogger, freelance e oltre 200 volontari arrivati letteralmente da tutto il mondo. Nelle ultime edizioni è arrivato a registrare circa 40mila presenze, trasformando la città in un piccolo-grande cosmo del giornalismo nazionale e internazionale. In questi anni sono passati da Perugia importanti giornalisti come Massimo Gramellini, Michele Serra, Concita De Gregorio, Sergio Romano, Eugenio Scalfari, Gianluigi Nuzzi, Fabrizio Gatti e Roberto Saviano (www.festivaldelgiornalismo.com).
Altro appuntamento interessante è il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, che da 18 anni organizza una tre giorni a Riccione ricca di appuntamenti con i principali esperti di giornalismo d’inchiesta (www.premioilariaalpi.it).
Workshop, proiezioni e “salotti” dedicati al mondo dell’informazione straniera si tengono invece nella prima settimana di ottobre a Ferrara, grazie al festival organizzato dal settimanale Internazionale. Le cifre dell’ultima edizione parlano da sole: 171 gli ospiti provenienti da 4 continenti e 38 paesi del mondo, 115 gli incontri, con oltre 200 ore fra dibattiti e proiezioni (www.internazionale.it/festival).