Questa mattina si è tenuta in videoconferenza l’audizione con la ministra del lavoro Nunzia Catalfo sugli ammortizzatori sociali. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, le nuove misure a favore dei professionisti presenti in legge di bilancio e il dl ristori 5. Sull’Iscro, il CoLAP ha ribadito la sua contrarietà all’aumento delle aliquote, sostenendo la possibilità di autofinanziare la misura visto che la gestione separata risulterebbe in attivo. Nel peggiore dei casi, si preveda almeno che l’aumento sia facoltativo. Importante, poi, legare l’indennità ad una serie di politiche attive, che vanno dall’aggiornamento professionale, alla riqualificazione, alla digitalizzazione, come da proposta elaborata dal CoLAP e inserita nella norma, anche se serve più chiarezza sul versante dei costi da sostenere e le modalità di erogazione.
“L’Iscro, per come è strutturato (soglia ed erogazione posticipata), rappresenta più un incentivo alla chiusura che un vero sostegno”, è il commento della presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci. “Chiediamo che almeno il suo costo non ricada sulle spalle delle partite iva. E’ necessario che l’aumento delle aliquote sia scongiurato, la GS è in attivo e può quindi assorbire questo costo. Oppure, almeno, che diventi facoltativo. La ministra ha riconosciuto come il CoLAP sia stata fin da subito l’unica realtà a contestare la misura per come congegnata. Ora i nodi vengono al pettine; inutile affermare che l’avevamo detto, bisogna invece trovare le soluzioni per migliorare la situazione. E noi come sempre saremo in prima fila con proposte concrete”.
“Politiche di sostegno al reddito passive indurranno la chiusura di chi è in crisi”, insiste Alessandrucci, “dobbiamo promuovere politiche attive: formazione, innovazione, digitalizzazione, ristrutturazione professionale, per il mondo professionale autonomo. Iniziamo dal destinare lo 0,30% dei contributi previdenziali dei professionisti ai fondi interprofessionali, come avviene per i lavoratori dipendenti, così da facilitare l’accesso alla formazione finanziata. Occorre urgentemente mettere in pratica quanto già previsto dalla norma sull’Iscro relativamente alla formazione, ma occorre chiarire modalità e ruoli. Non è neanche discutibile che gli oneri debbano ricadere sullo stato e non sulle tasche dei professionisti”.
Tra gli altri temi trattati, la necessità di superare il sistema dei codici Ateco per individuare la platea dei beneficiari dei ristori, evitando così di escludere di nuovo moltissimi autonomi: “ancora una volta”, le parole della presidente Alessandrucci, “ci dispiace dire ve lo avevamo detto. Occorre rivedere i codici; per come sono, non possono essere l’unico parametro da prendere in considerazione”. In merito all’esonero contributivo per le partite iva, la presidente del CoLAP avverte come ci sia il rischio di “non avere un grande beneficio, visto che comunque verrebbe sfavorito il montate contributivo e i bassi fatturati registrati lo scorso anno avrebbero portato a versamenti comunque minimi”. Le idee del CoLAP hanno trovato ampio consenso nella Ministra che ha invitato i presenti ad inviare proposte sui temi trattati. In particolare, per far fruttare al meglio i 7,1 miliardi del Recovery fund che saranno destinati alle politiche attive. Come sempre, non faremo mancare il nostro contributo.