Roma. Il calo del fatturato e/o del reddito del 33% richiesto per accedere al posticipo dell’Iva e al bonus di mille euro per il mese di maggio creerà dei problemi al mondo professionale. Non tutti i lavoratori autonomi hanno la mensilità come riferimento per i pagamenti e quindi un’ampia platea di professionisti rischia di rimanere fuori dai bonus. Il governo intervenga subito per correggere la disposizione del Decreto Liquidità e per cambiare quanto scritto nelle bozze del Decreto Aprile.
“Chi propone queste soluzioni non conosce il lavoro autonomo, che non funziona come quello subordinato”, il commento della presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci. “La maggior parte dei professionisti non lavora a mensilità e quindi oggi possono ricevere compensi per lavori svolti mesi e mesi fa, in alcuni casi anche anni. L’incidenza sul reddito o sul fatturato, quindi, non si potrà vedere prima di 6/8 mesi”.
La diminuzione del 33% del fatturato è una delle condizioni per accedere al posticipo dell’Iva così come previsto dal Decreto Liquidità, mentre l’indennità per il mese di maggio, che sarà di mille euro secondo quanto previsto dal Decreto Aprile ancora in attesa di essere approvato, ad oggi prevede un calo del 33% del reddito nel secondo bimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. “I danni del Covid sono già evidenti, ma gli effetti concreti non li vedremo prima di qualche mese”, prosegue la presidente Alessandrucci. “Bisogna ridurre al minimo la burocrazia e la complessità, invece in questo modo si va solo a complicare la vita dei professionisti. Chiederemo subito un intervento al Governo per sanare questa situazione”.