Equo compenso: Accolta la preoccupazione del CoLAP riguardo la norma recentemente approvata alla Camera che ora si appresta a seguire l’iter al Senato. Il Ministro si è detto disponibile ad accogliere emendamenti, sul tavolo anche l’idea di far passare il testo senza modifiche per poi lavorare su una proposta di legge correttiva. “Non accettiamo norme scritte male-dichiara la Presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci-meglio metterci altri sei mesi e produrre una buona legge piuttosto che approvare in fretta e furia un testo inapplicabile, e lo dico a tutela di tutti i professionisti, compresi gli ordinistici. Prendo atto con rammarico che alcuni dei rappresentanti delle sigle presenti oggi sembrano non rendersi conto delle lacune che presenta la norma. Apriamo le audizioni e ridiscutiamo il tutto al Senato”.
Iscro: Il CoLAP ha ribadito quanto questo sostegno si vada ad aggiungere al reddito di cittadinanza creando di fatto una catena delle politiche passive, per di più aumentando di molto l’aliquota dei professionisti, facendo dell’Iscro una misura a carico del destinatario. “Abbiamo sempre sostenuto che ciò di cui il mercato professionale ha bisogno sono le politiche attive-dichiara la Presidente Alessandrucci-come CoLAP proponiamo che chi apre partita iva riceva gli stessi sgravi che riceve chi assume un percettore del reddito di cittadinanza, ricordo infatti a tutti, che anche il lavoro autonomo è un ambito di occupabilità, perché non sfruttarlo? Un’altra proposta è quella della riduzione volontaria del contributo previdenziale, esiste per i dipendenti, esiste per gli ordinistici, inspiegabilmente sono esclusi da questa possibilità i professionisti associativi”.
Previdenza: “La parola d’ordine è semplificazione- dichiara la Alessandrucci– e una soluzione è il libretto previdenziale. Permetterebbe di uniformare il sistema evitando di perdere i contributi versati. Interessante la proposta del Ministro di ragionare su una cassa multiprofessionale, questo è il tipo di misura che semplificherebbe la vita di milioni di professionisti, ad oggi costretti a districarsi in una foresta impenetrabile che si chiama fisco italiano”.
– Nota stampa CoLAP –