“Lavoro da 11 anni in Coca Cola HBC Italia che è il più grande produttore e distributore di prodotti della The Coca-Cola Company in Italia. Con oltre duemila dipendenti, 26 linee di prodotto, 5 stabilimenti e 1 deposito, copre il 95% dei volumi nazionali”. A parlare è Giorgio Compostella, Key Account Logistic Manager. Lui è la persona che si occupa di “sviluppare progetti di logistica collaborativa con i maggiori clienti Coca Cola”. Che cosa significa? E come funziona la rete che porta le lattine rosse che tutti conosciamo negli oltre 157mila punti vendita italiani? Ecco cosa abbiamo scoperto.
Coca Cola – Coca-Cola Hbc Italia è parte del gruppo Hellenic che è presente in 26 paesi del mondo su tre continenti ed è il secondo imbottigliatore al mondo dei prodotti della The Coca-Cola Company di Atlanta. La forza commerciale dell’azienda in Italia comprende una rete capillare di circa 1.300 persone. I suoi prodotti sono presenti in 17mila punti di vendita e in 140mila punti di vendita Horeca (Hotel, Ristoranti, Catering).
La professione – Ma che ruolo svolge un Key Account Logistic Manager? “L’idea di creare questo ruolo – spiega Compostella – nasce da un duplice ordine di fattori. Da un lato da alcune indagini portate avanti con i nostri clienti risultava che avevamo margini di miglioramento relativamente alla qualità del servizio logistico. Dall’altro, in un periodo in cui i risultati di business non vengono più da una crescita dovuta solo alla politiche commerciali, creare efficienza nell’area della Supply Chain, gestione della catena di distribuzione, porta benefici economici per entrambi gli attori della filiera rafforzando la relazione commerciale”.
“La nostra attività – continua – prevede d’incontrarsi con il cliente verificando le opportunità reciproche in ambito logistico, sia sviluppando progetti d’innovazione operativa sia monitorando l’impatto che questi hanno sul miglioramento della nostra prestazione in termini di servizio e di costo. In pratica verifichiamo un’opportunità, ne valorizziamo i benefici reciproci e la implementiamo allineando gli obiettivi”.
La logistica in Coca-Cola – La sede italiana della bevanda più famosa dispone di tre stabilimenti situati a Nogara (VR), Oricola (AQ) e Marcianise (CE). Altre due unità, riservate alla produzione di acqua minerale, si trovano poi a Rionero (PZ) e Monticchio (PZ). “Questa produzione capillare su tutto il territorio nazionale – spiega il capo logistica – permette all’azienda di soddisfare velocemente ed efficientemente le esigenze dei consumatori. Ogni giorno nel nostro network arriviamo in consegna dai nostri clienti direttamente a punto di vendita, con bilici o con furgoni con pallet interi o con poche casse”.
Per Coca Cola Italia parlano i numeri: in un anno circa 900 persone nell’intera Supply Chain producono 1,7 milioni di litri di bevande, movimentano 170 milioni di casse di prodotto in tutti i diversi formati (dalle lattine al pet, fusti o bottiglie di vetro) e gestiscono più di 1,2 milioni di consegne.
La formazione – Ma come si diventa Key Account Logistic Manager? “Pur lavorando in ambito logistico – ammette Compostella – non sono un ingegnere”. Laurea in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma e poi tanta pratica sul campo affiancando le persone nei magazzini e sui mezzi in consegna, verificando processi e assorbendo dall’esperienza sia dei capi che dei collaboratori, l’hanno portato ad affrontare tematiche sempre nuove e sfide crescenti con elasticità mentale, “approccio positivo e spirito di collaborazione, che è il miglior corso di aggiornamento per la propria carriera”, racconta.
Compostella comincia a lavorare nell’area Finance di Johnson & Johnson, dopo la laurea, fino a diventare Credit Manager. “Di questa esperienza mi rimane la capacità di dialogare e negoziare con i clienti, l’attenzione ai numeri e la passione per i processi”. Passa poi nell’area Supply Chain quando “questa parola era ancora desueta nel mondo lavorativo e nel momento in cui in Italia c’è un fermento relativamente ai processi di ottimizzazione della logistica”.
Si appassiona così tanto di questo mondo che decide di vedere la logistica non dalla scrivania ma toccando con mano la vera operatività: “Così accetto la sfida di gestire la logistica dal lato della Distribuzione e approdo in Carrefour, dove divento responsabile della logistica dei Supermercati. Esperienza sicuramente dura ma per chi ama la logistica è uno delle esperienze più qualificanti e formative. Ho spaziato su diversi flussi e merceologie dai secchi ai surgelati, dall’ortofrutta ai latticini, dal panettone al capitone che non può mancare la vigilia di Natale”. Infine passa in Coca–Cola Hellenic, dove si occupa di Logistica operativa e Pianificazione della produzione, “soddisfacendo – ammette con orgoglio – il sogno di conoscere cosa c’è dietro questa magica bevanda”.
Nota – Articolo scritto in collaborazione con AILOG, l’associazione che rappresenta i manager e i professionisti della logistica.