Ieri, 29 ottobre, nello stabilimento Cifa di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, si è verificato l’ennesimo incidente mortale sul lavoro. Un’altra vita spezzata che si aggiunge al triste elenco delle “morti bianche” registrate in Lombardia dall’inizio dell’anno. Lo dichiarano in una nota Pietro Locatelli, Ufficio Salute, Ambiente e Sicurezza della Fiom nazionale e Alberto Larghi, Segreteria Fiom Lombardia e coordinatore Gruppo Cifa.
In una regione già fortemente messa a dura prova dall’incedere della pandemia e in cui dovrebbero prevalere unione e vicinanza di tutti gli attori del mondo del lavoro e delle istituzioni deputate alla tutela della salute e della sicurezza, tristemente, ci ritroviamo a commentare casi simili a questo con assidua e allarmante regolarità.
Gli organi competenti faranno, come sempre, le indagini del caso, stabilendo dinamiche, cause e responsabilità, ma è del tutto evidente che sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro – anche e specialmente in questo periodo – occorre fare molto di più, in particolare su formazione e prevenzione, ma anche rispetto ai controlli da parte degli organi ispettivi, che dovrebbero essere più frequenti e più rigorosi.
Immediatamente i lavoratori della Cifa si sono fermati, indicendo un’assemblea in sciopero davanti al piazzale della fabbrica, alla presenza delle Rsu, della Fim e della Fiom di Mantova. La Fiom nazionale e la Fiom Lombardia – concludono Locatelli e Larghi – esprimono cordoglio e solidarietà ai familiari della vittima e al tempo stesso sollecitano tutte le parti che hanno un ruolo attivo nell’ambito della sicurezza sul lavoro a innalzare il livello di attenzione e di guardia, a partire da un ulteriore irrobustimento delle norme contrattuali che possano favorire la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.