“Una misura quella di Quota 100 che coinvolgerà una platea molto più ristretta rispetto a quella prevista, con un ingente risparmio di risorse per il prossimo triennio, così come noi avevamo già stimato ad aprile. Le nostre previsioni, considerate da Governo e Inps infondate, sono quindi corrette”. E’ quanto si apprende da una nota della Cgil nazionale in merito alle dichiarazioni e ai dati che circolano sulle recenti misure previdenziali.
“Le domande di Quota 100, presentate recentemente, sono circa 145mila, di queste – spiega Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale – non tutte saranno accolte e altre avranno decorrenza nel prossimo anno. Cifre che rendono ancora più attendibile la nostra previsione: Quota 100 è una misura che coinvolgerà un terzo della platea prevista nel triennio, ossia 325mila persone anziché 970mila, determinando un avanzo importante di risorse”. “Nel prossimo triennio – sottolinea Cigna – non verranno utilizzati 7mld e 200mln, dei 21mld stanziati in legge di Bilancio, nel dettaglio: 1,6mld nel 2019, 2,9mld nel 2020, 2,6mld nel 2021”.
“Le nostre previsioni erano state considerate da Governo e Inps inattendibili e ora, forse perché incalzati dall’Unione Europea, sembra che tutti ci diano ragione – spiega Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil – le risorse impegnate per Quota 100 saranno utilizzate solo in parte. Vi sono quindi le condizioni per intervenire con altre misure che permettano di superare la legge Fornero, garantendo una flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni e prevedendo interventi a favore delle donne, dei lavoratori discontinui e precoci, dei lavoratori gravosi o usuranti e l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani, tutte proposte – conclude Ghiselli – contenute nella Piattaforma che il sindacato unitariamente ha presentato al Governo”.