Tariffe eque, ammortizzatori sociali, lotta alle delocalizzazioni, creazione di un fondo di settore, piani di sviluppo della filiera: queste le richieste dei lavoratori dei call center che oggi incrociano le braccia in Sicilia in seguito allo sciopero unitario proclamato dai sindacati del settore.
Alcune centinaia di operatori delle principali aziende che operano nell’Isola hanno sfilato per il centro di Palermo: tra loro gli operatori di Almaviva che per primi avevano chiesto ”nuove norme ” per il settore e gli operatori di Abramo, Exprivia, Comdata, lavoratori che vivono una fase di grande incertezza e richiedono al Governo, alla Regione e alle stesse aziende ” decisi interventi strutturali”.
“Scendiamo in piazza con i lavoratori dei call center per supportare le loro richieste contro le delocalizzazioni selvagge e per sollecitare il governo nell’approvazione di emendamenti che garantiscano la crescita di questo comparto fondamentale”, dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario generale Cisl Palermo-Trapani Leonardo La Piana e il coordinatore Uil Palermo Gianni Borrelli. “La crisi – affermano – va affrontata dalle istituzioni. Serve una risposta definitiva, i lavoratori non possono più aspettare”.