Adnkronos – Il quarto trimestre 2017 conferma la tendenza, seppure lieve, all’incremento congiunturale dell’occupazione ma conferma anche l’aumento di lavoro a termine su quello stabile: se il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 58,1% in crescita di un decimo di punto sul trimestre precedente, i posti di lavoro a tempo determinato sono saliti per il settimo trimestre di fila di 108mila posizioni sul mese precedente e di 403 mila in più su base annua mentre i contratti a tempo indeterminato sono calati per la seconda volta in 10 trimestri di 34mila sul trimestre precedente. È la fotografia del mercato del lavoro scattata da Istat, ministero del lavoro, Inps, Inail e Anpal.
Il numero di lavoratori a chiamata o intermittenti (Inps-Uniemens) nel quarto trimestre 2017 continua infatti a crescere anche se a tassi leggermente meno forti (+69,2%) rispetto ai due trimestre precedenti (+79,3% nel terzo e 75,9% nel secondo) quando il forte incremento era iniziato a seguito dell’abrogazione del lavoro accessorio (voucher).
Analogamente prosegue il significativo aumento del numero dei lavoratori in somministrazione (+26,9% nel quarto trimestre 2017), in crescita tendenziale dal secondo trimestre 2013, con una forte accelerazione a partire dal primo trimestre 2017 (+22,5%) e confermata nel secondo e nel terzo trimestre del 2017 (+24,4% e +23,8%, rispettivamente).
Le dinamiche del mercato del lavoro, spiega ancora il rapporto, si sono sviluppate all’interno di una ripresa economica “significativa e persistente” a cui però la dinamica del lavoro è stato “più debole rispetto a quella del Pil”. La crescita tendenziale dell’occupazione comunque, si legge ancora, è interamente determinata dalla componente del lavoro dipendente che si concentra essenzialmente nel settore dei servizi mentre quella indipendente continua a diminuire sia a livello tendenziale che congiunturale.
Continua a crescere, dunque, nel IV trimestre 2017 sebbene con una tendenza lieve, l’occupazione e , secondo i dati Istat, anche a livello tendenziale (+279mila) mentre diminuiscono le persone in cerca di lavoro, -247mila, e gli inattivi -118mila. Aumenta l’occupazione anche per i giovani ma solo in termini tendenziali mentre viene definitio “significativo” l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sul mercato del lavoro che spiega così “la crescita del numero degli ultracinquantenni indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile”.
In calo del 2,4% tra ottobre e dicembre 2017 anche gli infortuni sul lavoro a quota 132 mila (111 mila in occasione di lavoro e 21 mila in itinere) con una diminuzione di 3.312 denunce sull’anno precedente. Stabili invece le denunce di morti sul lavoro, aumentate di 1 sola unità (da 180 a 181) nei trimestri a confronto.