Il Bonus occupazione Sud è un incentivo che può essere applicato alle sole aziende situate nelle seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna. Questo bonus riguarda i datori di lavoro privati che, senza esservi tenuti, assumono giovani disoccupati di età compresa tra 16 e 24 anni, lavoratori con almeno 25 anni privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
Il Bonus Sud incentiva le assunzioni effettuate con contratto a tempo indeterminato (anche a scopo di somministrazione) o con contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere (a tempo pieno o part time); le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a tempo determinato (non è richiesto il requisito della disoccupazione). Dal Bonus rimangono escluse le assunzioni con contratto di lavoro domestico, accessorio (voucher) e intermittente.
L’incentivo consiste nell’esonero totale dai contributi a carico del datore di lavoro dovuti all’Inps per 12 mesi, nel limite massimo di 8.060 euro annui.
Si tratta di una proroga con alcune modifiche di una misura introdotta nel 2017.
Il Bonus Sud è stato introdotto nel 2017 e ha portato a numerose assunzioni a tempo indeterminato e/o stabilizzazioni di contratti a termine nel mezzogiorno ed è stato così riproposto, con alcune modifiche, anche per il 2018. Le agevolazioni assunzioni sud sono applicabili a qualsiasi rapporto di lavoro, ma i requisiti cambiano in base all’età del lavoratore.
l’INPS ha recentemente pubblicato le circolari sul bonus sud 2018 e sul bonus garanzia giovani NEET 2018. Sono le circolari 48 e 49 del 19 marzo relativamente al bonus sud 2018 e al bonus garanzia giovani 2018.
Come riportato in precedenza sopra, l’importo del bonus sud fruibile dal datore di lavoro è pari a 8060 euro annui da usare il 12 mensilità. L’importo deve essere riproporzionato in base alla percentuale di part-time per le assunzioni a tempo parziale e comunque l’incentivo deve essere fruito integralmente entro e non oltre il 29 febbraio 2020.
L’incentivo assunzioni Sud deve essere fruito applicando le regole europee degli aiuti De Minimis. Nei casi accertato superamento delle soglie degli aiuti de minimis l’INPS potrà revocare l’incentivo.
Secondo il regolamento europeo l’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo, ottenuti da una impresa, non può superare nell’arco di tre anni i 200mila euro.
Questo significa che per definire se un’impresa possa o meno ottenere un’agevolazione in regime De Minimis, e di conseguenza l’ammontare della agevolazione stessa, bisognerà sommare tutti gli aiuti ottenuti da quell’impresa, a qualsiasi titolo (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.) in regime De Minimis, nell’arco dei tre esercizi finanziari precedenti, ovvero l’esercizio finanziario in cui l’aiuto è concesso più i due precedenti.