Nella fase emergenziale legata alla diffusione dell’epidemia COVID – 19, l’Inps ha erogato numerosi bonus per servizi di baby sitting, mediante libretto famiglia e per la frequenza ai centri estivi. Per effetto di quanto stabilito dalla normativa di riferimento (articolo 25 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 e articolo 72 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34), la prestazione ha riguardato, tra l’altro, i lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato. Lo comunica attraverso una nota l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
In considerazione del fatto che i medici di medicina generale rappresentano una parte integrante ed essenziale dell’organizzazione sanitaria complessiva, ai fini del diritto al beneficio, si è ritenuto che dovessero intendersi per “medici dipendenti”, non solo i medici con contratto di lavoro subordinato con la ASL ma anche i medici convenzionati col SSN.
Tale interpretazione estensiva – prosegue l’Inps – è stata già da tempo adottata dall’Istituto che ha consentito la presentazione della domanda di bonus anche da parte di medici di base e pediatri di libera scelta, a cui la prestazione è stata regolarmente e tempestivamente erogata sin dalla sua introduzione.
Nel confermare tale linea d’azione, – conclude l’Istituto di previdenza – si fa presente che l’Istituto continuerà ad includere le predette categorie di sanitari, ancorché non aventi un rapporto di lavoro di natura strettamente dipendente con le ASL di appartenenza.