Secondo giorno di presidio permanente per i lavoratori della Saga Coffee di Gaggio Montano, dopo l’annuncio del gruppo Evoca di voler chiudere entro il prossimo anno lo stabilimento che in Appennino dà lavoro a 220 persone.
“Fin quando non avremo le risposte che vogliamo sulla salvaguardia dei posti di lavoro, lo stabilimento è chiuso e da lì non esce né entra niente, né cose né persone“, scandisce Primo Sacchetti della Fiom di Bologna. Già stamani, di fronte ai cancelli dell’azienda, che produce macchine professionali per il caffè, si erano radunate molte persone assieme ai lavoratori, compresi i rappresentanti delle istituzioni locali e la Protezione civile.
I dipendenti della Saga Coffee si preparano a presidiare lo stabilimento 24 ore su 24, con un vero e proprio picchetto che non consentirà a nessuno di entrare o di uscire all’azienda. “La road map è chiara: intanto, chiediamo la copertura degli ammortizzatori sociali che non lascino i lavoratori senza salario. Ai tavoli chiederemo la reindustrializzazione dello stabilimento, di cui si deve fare garante Evoca: altre soluzioni che non prevedano la salvaguardia occupazionale non ci interessano”, taglia corto Sacchetti, preoccupato per le conseguenze che la chiusura di un sito produttivo così importante potrebbe avere sulla tenuta sociale ed economica della montagna.
“Le multinazionali hanno stuprato quei territori. Quello di Evoca, poi, è un atto vile, perché solo pochi mesi fa avevamo concordato percorsi con uscite volontarie per salvaguardia stabilimento. Di chiudere non si è mai parlato. L’azienda ha perso 160 milioni nel 2020 e l’unico progetto industriale che hanno per recuperare è il sacrificio di Gaggio”, sbotta il sindacalista.
“Questa è una vertenza sulla quale tutta la politica si deve interrogare. Bisogna rilanciare il tema di una legge anti-delocaloizzazioni: se non ci arriviamo, di questi drammi ne vivremo sempre. Anche perché la storia ci insegna che le multinazionali si vincolano ad accordi che poi puntualmente disattendono”, conclude Sacchetti.
‘VERGOGNA SAGA CAFFE’, BONACCINI: QUI NON PASSANO
Dopo le parole durissime affidate ieri sera ai social, il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, torna sulla vicenda di Saga Coffee, che ieri ha annunciato la chiusura entro il 2022 dello stabilimento di Gaggio Montano, dove lavorano 220 persone. “Il comportamento di questa azienda è vergognoso e inaccettabile. Quindi, sappiano i lavoratori che, come accadde in passato, saremo loro vicini”, assicura il governatore.
“Abbiamo chiesto tramite l’assessore Colla immediatamente l’apertura di un tavolo in Regione, ma informeremo subito il ministero (dello Sviluppo economico, ndr), perché questa è una questione che va portata direttamente all’attenzione del governo“, spiega Bonaccini a margine della visita del Salone nautico di Bologna.
“Un’azienda può avere difficoltà e problemi, posto che in questo caso non pare vi siano problemi sulla vendita e la collocazione sul mercato di quel tipo di prodotto. Trattare le persone come numeri è ciò che in questa regione non può succedere. Nella regione del patto per il lavoro non può succedere”, ammonisce il presidente. “Intanto si vergognino. Poi vengano a spiegarci le ragioni, perché troveranno la Regione determinata a salvaguardare i posti di lavoro e l’azienda”, conclude.
Fonte: Agenzia Dire