“Dobbiamo lavorare, ognuno secondo i propri compiti e le sue responsabilità, per un unico obiettivo: diminuire gli incidenti sul lavoro. Quelli mortali, ma anche tutti gli altri, da cui nascono disabilità da lavoro. Nel mio percorso di vita e professionale – io sono un infortunato sul lavoro – ho vissuto i drammi della gente, delle famiglie, delle persone”. Così il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, intervistato nei giorni scorsi da Sky Tg24.
Dall’Inail incentivi alle imprese e per interventi di formazione ai lavoratori. Dopo aver espresso vicinanza alla famiglia di Luana D’Orazio, l’operaia ventiduenne che ha perso la vita nell’incidente presso l’azienda tessile di Montemurlo, in Toscana, – riporta l’Inail in una nota – Bettoni ha ribadito l’impegno dell’Istituto per la prevenzione degli infortuni. “L’Inail ha stanziato per quest’anno 14 milioni di euro destinati al finanziamento di interventi formativi, rivolti ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, e a tutti i lavoratori. Questi fondi si aggiungono ai 4 milioni di euro dell’avviso già operativo per la realizzazione di una campagna nazionale finalizzata alla diffusione capillare delle informazioni in materia di salute e sicurezza tra gli attori del sistema di prevenzione. Inoltre – ha proseguito ancora il presidente – dal 2010 a oggi sono stati destinati 2,9 miliardi di euro per la realizzazione di progetti per migliorare i livelli di prevenzione delle piccole e medie imprese grazie agli incentivi Isi. Nel 2020 sono stati previsti oltre 200 milioni di euro, in aggiunta ai 65 milioni indirizzati specificamente al settore agricolo”.
Bettoni: l’Istituto in prima linea per la prevenzione degli incidenti. “È uno sforzo importante – ha concluso Bettoni – e sicuramente, insieme alle parti sociali, in collaborazione con il Consiglio di indirizzo e vigilanza, cercheremo di fare ancora di più per quanto ci compete. Siamo a disposizione del Parlamento e del Governo per incrementare la cultura della sicurezza. È uno sforzo importante, perché anche una sola morte al giorno ci deve indignare”.