“È con Onore che apro questo partita IVA”. Non si tratta di una cerimonia inaugurale per l’apertura di un nuovo punto commerciale, ma di un’opportunità finanziaria per chi il lavoro lo vuole costruire da sé, partendo da zero.
Ottenere finanziamenti per il proprio business plan (strumento analitico indispensabile alla pianificazione) per la creazione di giovane impresa, si sa, non è cosa facile e per chi non partisse proprio da zero, richiede ad ogni modo uno sforzo economico non indifferente. Al principio di ogni attività, soprattutto nel primo anno di avvio, lo sborso monetario è maggiore del guadagno come esperienze di molti ha insegnato.
Per tale motivo, l’Unione Europea, in collaborazione con gli Stati membri, prevede agevolazioni per l’apertura di una nuova partita IVA e la richiesta di finanziamenti atti a incentivare la creazione di Start-up. L’istituto al quale far riferimento nel nostro Paese è Invitalia, l’Agenzia Nazionale per l’Attrazione d’Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa S.p.A, che tra le varie tipologie di finanziamento offerto include la formula del Prestito d’Onore per la categoria “Lavoro autonomo”. L’agevolazione si rivolge alle persone fisiche che abbiano intenzione di creare impresa in forma di “ditta individuale” in possesso di determinati requisiti:
- maggiore età al momento della presentazione della domanda
- sussistenza dello status di non occupato ex art. 17 del D.Lgs. 185/2000 alla medesima data
- residenza sul territorio nazionale o alla data del 1° gennaio 2000 o da almeno sei mesi alla data di invio della domanda
- ubicazione della sede legale e operativa dell’attività sul territorio italiano
Questo ultimo punto richiederebbe una postulazione che a sua volta scatenerebbe un dibattito sociale sul recente passaggio d’ubicazione della sede legale FIAT dal territorio italiano a quello olandese. Ma per fortuna che la nostrana Fabbrica Italiana Automobili Torino – fra USA, Brasile, Polonia e ora Olanda sta diventando un eufemismo definirla tale – non ha (più) bisogno di prestiti d’onore. Tornando invece su chi di bisogno ne fa necessità, la richiesta può essere effettuata sia per un’attività di produzione di beni che per la fornitura di servizi e per il commercio.
Sono invece escluse le iniziative legate alla produzione primaria di prodotti agricoli e la categoria “Pesca e acquacoltura”, come previsto dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). Per le richieste conformi, l’aiuto di Invitalia si distingue in due tipologie:
- Agevolazioni finanziare, per gli investimenti e per il 1° anno di gestione dell’impresa
- Servizi di sostegno, tecnico e professionale, nelle fasi di realizzazione e avvio dell’attività
Scendendo nel particolare e parlando di cifre, le agevolazioni coprono il 100% degli investimenti ammessi e consistono in due diversi strumenti:
- Finanziamento a tasso agevolato, restituibile in 5 anni in rate trimestrali costanti, con un tasso di interesse calcolato considerando il 30% del tasso di riferimento vigente alla data della stipula del contratto di mutuo, e una soglia massima pari a 15.494 euro
- Contributo a fondo perdutopari alla differenza tra gli investimenti ritenuti ammissibili e l’ammontare del finanziamento a tasso agevolato concesso.
Per quanto concerne le agevolazioni previste per il 1° anno di gestione, esse accolgono solamente un contributo a fondo perduto per coprire le spese fino ad un massimo di 5.164,57 euro. Le spese includono le utenze e canoni di locazione per immobili, materiale di consumo, semilavorati (e prodotti finiti oltre che altri costi relativi al processo produttivo), oneri finanziari, (esclusi gli interessi del mutuo agevolato), prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziari.
Gli investimenti ammessi per l’avvio iniziale e soggetti a finanziamento agevolato, riguardano l’acquisto di attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti (nuovi o ‘usati’), acquisto di beni immateriali a utilità pluriennale e la ristrutturazione di immobili entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti totali.
Se il vostro business plan rientra nei requisiti descritti, non rimane altro da fare che avviare la procedura per accedere al prestito d’onore. Il primo passo è la registrazione presso il sito www.autoimpiego.invitalia.it compilando la relativa domanda online e in forma cartacea per gli allegati necessari. Successivamente occorrerà inviare tutta la documentazione, entro 5 giorni dal completamento della procedura online, a mezzo raccomandata A.R all’indirizzo dell’Agenzia.
Il tempo tecnico previsto è di 6 mesi, passati i quali verrà emessa una delibera, negativa per Non Accoglibilità (o Non Ammissione) o in caso positivo di Ammissione con stipula, accompagnata dal Contratto di Concessione delle Agevolazioni. Non possiamo che augurare successo ai futuri imprenditori sperando che ‘si facciano Onore’ e portino avanti la tradizione italiana…magari anche in Italia.