“Lo sciopero in Autostrade per l’Italia è più vicino”. Lo annuncia la Fit-Cisl in una nota spiegando che: “Dopo un confronto che dura da mesi, ieri le procedure di raffreddamento, ovvero il tentativo di mediazione ai sensi della legge che regolamenta il diritto di sciopero nei servizi pubblici, hanno avuto un esito negativo. Questo per dirette responsabilità dell’azienda”.
“Aspi – prosegue la nota – ha annunciato in modo trionfalistico un piano industriale ambizioso, ma sotto la patina sfavillante, sono molte le cose che non vanno. Innanzitutto dal punto di vista occupazionale, non basta assicurare l’assunzione di 2mila persone, perché in primis ne servono molte di più e in secundis una fetta consistente, molto più di quanto previsto dall’azienda, deve essere impiegata nei servizi operativi. Non sappiamo più come ripetere che è una questione di sicurezza pubblica: non si possono lasciare le autostrade totalmente impresenziate; non si può fare affidamento alla sola tecnologia. La tecnologia può far funzionare le barriere di ingresso e di uscita, garantire il pagamento del pedaggio da parte degli utenti, ma non può assicurare la necessaria assistenza a chi può averne bisogno”.
“Sempre in tema di occupazione: è inaccettabile che le nuove assunzioni siano fatte al di fuori del contratto collettivo nazionale di settore, che è l’unico cucito su misura per i lavoratori e le aziende a cui si riferisce. Altrettanto grave è che non sia prevista la stabilizzazione dei tanti precari che da anni gravitano attorno alla società e che era stata loro garantita da accordi condivisi con la stessa Aspi”.Conclude la Fit-Cisl: “E cosa dobbiamo pensare dell’assenza di ben due società, SDS e Giove Clear, dal piano industriale del gruppo? Si può solo immaginare l’angoscia dei dipendenti. Tutto questo è inaccettabile. Ma, evidentemente, è il segnale che l’azienda continua a porre in essere le vecchie e tanto contestate pratiche. Confidiamo in un’inversione dei comportamenti assunti finora e che tutte le parti coinvolte si assumano la loro responsabilità per il bene del Paese e della sua ripresa economica, visto che Aspi è un’importante gestore infrastrutturale italiano”.