LabItalia – Nonostante il perdurare della crisi, cresce l’occupazione degli stranieri in Italia. Secondo l’ultimo rapporto Ismu sulle migrazioni, presentato questa mattina a Milano, nell’ambito del convegno Metropolis 2104, nel 2013 gli stranieri in Italia con un’occupazione sono stati 2 milioni e 356mila, 22mila in più rispetto all’anno precedente e in controtendenza rispetto agli italiani, calati di mezzo milione di unità nello stesso periodo. “A colpire è soprattutto il fatto che gli occupati stranieri hanno continuato a crescere”, si legge nel rapporto dell’Istituto per lo studio della multietnicità, “dando corpo a quello strano binomio di un’immigrazione che cresce nonostante la stagnazione” economica in Italia.
A caratterizzare questo fenomeno sono soprattutto i lavoratori con basse qualifiche: secondo Eurostat, nel 2013 il 29% degli stranieri era occupato in un’occupazione elementare, il 52,9% come operaio specializzato in agricoltura, pesca, lavori artigianali o conduttore di impianti e macchinari, mentre il 13% svolge mansioni impiegatizie o addetto alle vendite. Solo il 5% occupa invece una posizione apicale, mentre 4 stranieri su dieci risultano sovraistruiti, una condizione che colpisce a metà del totale delle donne.
Cambia invece il rapporto tra uomini e donne, la cui componente supera quella maschile di 300mila unità. Il superamento, racconta il rapporto Ismu, sarebbe dovuto soprattutto alla crescente richiesta di lavoro legato alla cura delle persone e ai ricongiungimenti familiari.