Nei primi cinque mesi del 2015 aumentano, rispetto al corrispondente periodo del 2014, le assunzioni a tempo indeterminato (+152.722), aumentano anche i contratti a termine (+51.270) mentre diminuiscono le assunzioni in apprendistato (-19.021). La variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 2.351.183 e 1.835.097, è di 516.086 nel periodo gennaio – maggio 2015; nello stesso periodo dell’anno precedente è invece stata di 233.702.
Nei primi cinque mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 760.059, il 25,1% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 261.877 (l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 20,5%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 34,60% dei primi cinque mesi del 2014 al 39,11% dei primi cinque mesi del 2015. In particolare, nel corso del mese di maggio 2015 la quota di nuovi rapporti stabili è stata pari al 41,5%, in calo di 2,6 punti percentuali rispetto al mese di aprile (44,1%). Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di maggio 2015, oltre il 59% fruisce dell’esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015.
Nel periodo gennaio-maggio 2015, le cessazioni a tempo indeterminato sono state 619.031, il 6,7% in meno rispetto ai primi cinque mesi del 2014, quando erano state 663.257. Sommate a quelle degli apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle cessazioni rilevate nei primi cinque mesi del 2015 è di 1.835.097, il 5,0% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano state 1.932.510.
L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 su 2014 risulta superiore alla media nazionale in Friuli-Venezia Giulia (+ 67,6%), in Umbria (+50,3%), in Emilia-Romagna (+43,7%), in Piemonte (+43,1%), nelle Marche (+40,3%), nel Trentino-Alto Adige (+39,0 %), in Liguria (+35,7%), in Veneto (+35,0%), in Lombardia (+30,1%), nel Lazio (+28,3%), in Sardegna (+27,0%) e in Toscana (+26,6%).
La distribuzione dei nuovi rapporti di lavoro per qualifica presenta, nel periodo 2015 in esame rispetto al 2014, un aumento della quota di impiegati, che passa da 23,8% a 31,5%, questa variazione comporta una diminuzione delle quote degli operai e degli apprendisti. In aumento anche il lavoro full time rispetto al part time, i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno rappresentano il 67,4% del totale delle nuove assunzioni nei primi cinque mesi del 2015, in aumento di 4,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014.
I dati completi sono consultabili nella sezione di informazione, pubblicata sulla home page del sito istituzionale dell’Inps (www.inps.it) dal titolo “Osservatorio sul precariato”, dove ogni 10 del mese vengono pubblicati gli aggiornamenti tabellari dei nuovi rapporti di lavoro e delle retribuzioni medie.