Nella giornata odierna si è tenuto al Ministero dello Sviluppo Economico in videoconferenza l’incontro per la ratifica dell’accordo sottoscritto nel mese di dicembre 2020 tra Ast e Organizzazioni sindacali, alla presenza delle istituzioni regionali e comunali.
L’accordo raggiunto dalle Organizzazioni Sindacale con la direzione di Ast conferma l’attuale impiantistica assettata per la produzione di 1 milione di acciaio fuso, la conferma degli attuali 2324 addetti tra operai, impiegati, quadri, con l’apertura a fine blocco governativo dei licenziamenti di uscite impiegatizie volontarie e incentivate per un totale di 31 unità compensate in caso di fuoriuscite da stabilizzazioni di contratti attualmente somministrati, il ripristino dei 17 dipendenti con contratto somministrato fatti uscire a giugno;confermata l’ultrattività della contrattazione di secondo livello e la possibilità entro il 31 marzo 2021 di valutare un nuovo premio.
“I contenuti dell’accordo – spiegano il Segretario Nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò e il Segretario Generale Fim Cisl Umbria Simone Liti – saranno monitorarti con incontri almeno trimestrali tra le parti. Nei vari interventi che si sono succeduti, compreso quello dellaSottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico Alessandra Todde, è stata confermata la bontà dell’accordoeribaditala strategicità delsito ternano e delle sue produzioni, non solo inunaottica locale ma anche internazionale. Questo accordo sancisce l’inizio del percorso per gestire la transizione. Come Fim Cisl abbiamo ribadito al tavolo la necessità di capire velocemente il futuro e al governo,come alle istituzioni locali, abbiamo ricordato che uno dei parametri di vendita debba essere quello della ricerca del miglior acquirente e non quello del miglior offerente. “
Gli interventi. “Ora, – aggiungono – per il bene della comunità,è necessario che i buoni propositi esternati dal Governo e dalle Istituzioni locali si tramutino in progetti concreti,utili non solo al mantenimento del sito industriale, ma anche alsuo rilancio, affinché chi arriverà potrà beneficiare di una fabbrica in cuii fattori localizzativi siano parte integrante del nuovo progetto industriale sostenibile che vede Terni al centro delle produzioni da ciclo integrale.