Milano, 8 aprile 2015 – Partiamo dall’unica nota positiva che potrebbe essere emersa dall’indegno episodio del volantino che, su Modena, reclamizzava la possibilità di avvalersi di lavoratori a prezzi stracciati poiché da assumersi secondo leggi non italiane, romene per l’esattezza. Le iniziative di cui abbiamo appreso notizia, che hanno visto più di in un esponente sindacale e politico indignarsi e prendere correttamente posizione contro ogni forma di abuso verso coloro che lavorano, incontrano certamente il plauso della nostra Associazione.
Un episodio come questo ci induce tuttavia a riflettere, cercando di andare oltre ad un’iniziativa che non può che autosqualificarsi sul mercato già in partenza e che, ci auguriamo, sia apparso agli occhi della comunità come evidentemente scorretto, dal punto di vista umano ancorché da quello legale. Perché, se da un lato è evidente che sbandierare come opportunità di risparmio la possibilità di fare a meno di tutele previdenziali e sociali è grave e incivile, dall’altro pone ancora una volta l’attenzione dell’opinione pubblica sull’operato di quei soggetti che, come le Agenzie per il Lavoro, si occupano di intermediazione di lavoro.
“Abbiamo come la sensazione che ci si metta poco, troppo poco a far fare rima tra Agenzia per il Lavoro – comunemente ancora detta interinale – e sfruttamento – afferma il Presidente di Assosomm, Rosario Rasizza. La parola interinale, ancorché desueta dal punto di vista normativo, rimane comunque associata a concetti di sfruttamento e precarizzazione. Sono ancora troppo pochi, in Italia, a conoscere a fondo quel che davvero fanno le Agenzie per il Lavoro, creando efficaci ponti tra datori di lavoro e candidati, formando ogni anno – gratuitamente – migliaia di persone e assicurando a chi lavora di poterlo fare in modo legale e tutelato”.
E per promuovere la valenza sociale della somministrazione, Assosomm ha deciso di istituire una giornata nazionale per dibattere intorno ai temi del lavoro flessisicuro: “Il 30 aprile – in non casuale anticipazione rispetto a una festa densa di significato per tutto il nostro comparto – il Primo Maggio – vorremmo che venisse designata a livello nazionale come giornata nazionale per la valorizzazione della somministrazione, intesa finalmente come risorsa sociale.
Per questo, conclude Rasizza, vorremmo già da oggi avviare un proficuo dibattito su Twitter, invitando tutti coloro che hanno potuto trarre beneficio dal lavoro in somministrazione – sia che si tratti di imprese che di lavoratori – a testimoniare la loro esperienza positiva attraverso l’hashtag #somministrAzioneDay, da oggi attiva sulla pagina di Assosomm (@Assosomm)”.