In uscita oggi il primo Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) che riporta i dati relativi alle domande di AUU presentate nel periodo gennaio-maggio 2022 e ai pagamenti relativi al trimestre di competenza marzo-maggio 2022. L’Osservatorio – riferisce ‘Inps in una nota – fornisce un quadro delle essenziali informazioni statistiche sui beneficiari della misura e sui relativi valori economici. Le elaborazioni pubblicate si basano sulle domande trasmesse all’Istituto dal cittadino, dai Patronati e tramite Contact Center. I dati relativi all’AUU erogato ai nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza saranno ricompresi nell’Osservatorio una volta completata l’integrazione statistica delle fonti.
Come evidenziato nell’Osservatorio, nei primi cinque mesi del 2022 risultano pervenute all’Istituto 5,2 milioni di domande di AUU, riferibili a 8,4 milioni di figli. Considerate anche le domande presentate a giugno, nel primo semestre 2022 risultano pervenute all’Istituto 5,7 milioni di domande di assegno unico per circa 9,1 milioni di figli complessivi.
Nell’Osservatorio vengono messe in evidenza le differenze territoriali in termini di take up regionale rispetto al numero di residenti ISTAT con età inferiore a 21 anni: includendo nei dati relativi alle domande presentate anche i minori dei nuclei che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, le regioni con i take maggiori sono quelle del Sud (la Calabria e la Sicilia raggiungono l’89%), mentre al Centro e al Nord si registrano i take up più bassi (il valore minimo pari al 73% si riscontra in Liguria).
In merito agli importi erogati nel primo trimestre di competenza dell’AUU, in termini medi mensili sono stati erogati assegni per più di 1 miliardo di euro al mese a circa 4,7 milioni di richiedenti con riferimento mediamente a 7,5 milioni di figli al mese.
Nel primo trimestre di competenza, – prosegue l’Istituto di previdenza – l’importo medio mensile per richiedente è risultato pari a 232€ ed è stato pagato in media per 1,6 figli per ciascun richiedente, mentre l’importo per ciascun figlio è risultato, sempre in media, di 144€.
Circa il 45% dei figli pagati appartiene a nuclei con ISEE inferiore ai 15.000€, e quindi percepisce il massimo del beneficio, mentre più del 20% dei figli appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato ISEE e quindi percepisce l’importo minimo.
Con riferimento ai pagamenti di competenza del mese di maggio, – conclude l’Inps – l’importo medio per figlio va da circa 50€, per chi non presenta ISEE o supera i 40.000€, a poco più di 190€ per le classi di ISEE fino a 15.000€. Nel mese di maggio, la concentrazione di importi più elevati si ha al Sud (il valore massimo pari a 168€ per ciascun figlio si registra in Calabria) mentre gli importi meno consistenti si registrano al Centro e al Nord (il valore minimo si registra in Liguria ed in Valle d’Aosta dove per ciascun figlio si ha in media un importo mensile per figlio pari a 135€).