Un tempo, durate i sontuosi banchetti di corte, i rampolli di ricche famiglie erano accompagnati dai loro assaggiatori personali. Per scongiurare il rischio di avvelenamenti, infatti, il cibo veniva testato da un membro del loro seguito, prima di deliziare il palato dei signori.
Oggi, con qualche inevitabile rivisitazione, torna in voga il mestiere di tester di cibi. Sapevate che per molti alimenti, che arrivano sulle nostre tavole, c’è qualcuno che ha il compito di assaggiarli per giudicarne la qualità e determinarne le caratteristiche? Ebbene sì, si tratta dell’assaggiatore professionale, un professionista della degustazione addetto all’analisi organolettica dei cibi. Sempre più spesso, infatti, multinazionali ed aziende di prodotti alimentari affidano ad un consulente gastronomico il compito di testare i propri prodotti e verificarne la qualità.
Olio di oliva, caffè, cioccolata, tè, formaggi e salumi sono solo alcuni dei prodotti enogastronomici che quotidianamente vengono sottoposti alla prova dell’assaggio. Se prima la professione di sommelier era inevitabilmente associata al vino, ora non è più così. Esistono infatti corsi di specializzazione per diventare Professional Olive Oil Sommelier.
Ma quali sono le caratteristiche necessarie per diventare un assaggiatore? Un palato sopraffino non basta. È fondamentale avere una formazione alle spalle, che comprenda l’analisi sensoriale, la capacità di distinguere le varie sfumature di gusto, sapore, odore, colore e composizione, la memorizzazione olfattiva e non solo. Alla base dev’esserci una buona preparazione in chimica, statistica e matematica.
Non tutti, però, hanno la fortuna di assaggiare pietanze prelibate. Non tutti sanno che, tra i tanti degustatori, esistono anche quelli di cibi per animali. Niente miele e cioccolato quindi, ma croccantini, bocconcini e paté. Eppure sembra che questa figura professionale sia fondamentale per gli amici a quattro zampe. Nonostante i cibi vengano in un secondo momento testati anche da cani e gatti, per apportare eventuali migliorie, sono necessarie le indicazioni di un esperto che abbia l’uso della parola. Ecco allora che subentra l’assaggiatore. Certo, la percezione dei sapori tra umani ed animali è diversa, ma, attraverso una mappatura delle valutazioni, si è in grado di stabilire se l’alimento sia più o meno gradito ai nostri amici pelosi.