L’azienda Barilla è nata nel 1877 a Parma per opera di Pietro Barilla. È proprietà della famiglia Barilla da allora, tranne per un breve intermezzo negli anni ’70. Oggi è leader mondiale per la pasta con i marchi Barilla e Voiello, è leader in Italia per i prodotti da Forno con brand come Mulino Bianco e Pavesi, ed è terza in Europa per i prodotti Bakery con i marchi Harry’s e Wasa. Fattura circa 3,2 miliardi di euro, ha trenta stabilimenti sparsi in tutto il mondo e impiega circa 8.500 dipendenti. Noi di Kongnews ci siamo chiesti come funziona la complicatissima macchina della logistica che permette all’azienda di esportare, per esempio, pasta in tutto il mondo. Per questo abbiamo intervistato Davide Valentini, responsabile del Demand Planning del Gruppo a livello globale.
La sua professione – “Ho la responsabilità del processo che collega la gestione della catena di produzione ai mercati e quindi ai clienti – ci spiega Valentini -. Il mio compito è stimare da un lato la domanda, fornendo modi e tempi opportuni per pianificare produzione, logistica e acquisti; dall’altro lato devo coordinare la gestione scorte rispetto alla domanda prevista”.
Questo processo porta a dover coordinare le informazioni provenienti dalle vendite con il lavoro della catena di produzione e viceversa. Insomma, non certo semplice. La logistica Barilla è un network estremamente articolato e distribuito nel mondo.
Problemi principali – All’interno di queste strategie, che coordinano la domanda e la produzione, il responsabile della logistica si trova anche a porsi alcune riflessioni sulla sua professione: “L’internazionalizzazione – spiega – ci porta a dovere lavorare su un orizzonte molto più ampio, e proprio per questo estremamente complesso e mutevole nel breve periodo. Il tema della sostenibilità, che è diventato importante, porta a vedere i processi e le attività sotto un’ottica nuova, che richiede di valutare le scelte operative anche in base all’impatto ecologico sul pianeta”.
Obiettivi come la sostenibilità e scelte di green economy sono per Valentini un punto di svolta per la logistica del futuro: “Dobbiamo accrescere la nostra competenza per affrontare problemi e mercati diversi con un’ottica nuova, che oltre a coniugare efficacia ed efficienza, possano valutare l’impatto sul nostro pianeta delle scelte di business, per orientare alla sostenibilità tutto il modo di operare”.
Consigli per i più giovani – Chi volesse lanciarsi in questo campo da dove dovrebbe partire? “Un giovane che entra in azienda – commenta Valentini – deve pensare di continuare a imparare, anche se in modo diverso rispetto a scuola e università. Lavorare significa “fare”, e quindi il “saper fare” è la base del lavorare bene. Si deve sempre aumentare la competenza per tutta la durata della vita professionale, ma soprattutto all’inizio si deve costruire, il prima possibile, una base di conoscenze che permetta di potersi rendere autonomi nella propria attività. Sottolineo che questa base di conoscenze riguarda sicuramente le tecniche operative della mansione che si svolge, senza trascurare però una conoscenza dei processi e dell’organizzazione anche delle altre unità aziendali, così da potere lavorare al meglio sincronizzando le proprie attività con quelle delle altre funzioni e potere effettuare cambiamenti per migliorare i risultati”.
Il responsabile della logistica di Barilla raccomanda anche una solida competenza informatica e linguistica: “Oggi sono un po’ la base per lavorare. Senza dimenticare una sana attitudine nell’affrontare sempre nuove avventure, come per esempio, le esperienze all’estero”.
Percorso personale – Ed è infatti questo l’iter che ha seguito Valentini: laureato in Ingegneria Elettronica (indirizzo Informatico-gestionale), ha poi frequentato numerosi corsi sia per migliorare le proprie capacità tecniche sia quelle manageriali. “Credo comunque che la fonte di apprendimento maggiore sia stato il training on the job quotidiano e l’affrontare nuove sfide, progetti e nuovi percorsi professionali, che la Barilla mi ha proposto negli anni”.
Dal 1992 in Barilla, dopo un primo periodo di apprendistato in un ufficio che realizzava progetti gestionali, Valentini si è subito spostato nelle unità operative di Supply Chain. Ha ricoperto incarichi di production planner e distribution planner, poi è stato responsabile dell’unità di production planning dei prodotti Mulino Bianco e Pavesi. In seguito ha avuto la responsabilità delle unità che gestivano le Previsioni di vendita Europa e il coordinamento logistico europeo. Dal 2005 al 2008 ha lavorato in Germania in un’azienda del gruppo, dove ha avuto la possibilità di effettuare sia progetti di cambiamento sia gestione operativa di Planning produttivo e logistico, progetti di miglioramento con i clienti e di gestione del Customer Service. Nel 2008 è rientrato in Italia e da allora è responsabile del Demand Planning di tutto il gruppo nel mondo.
SPECIALE PROFESSIONI LOGISTICA 1. Intervista a Carlo Ricchetti, esperto di logistica dell’azienda di prodotti di design per la casa.