L’annunciato ritiro di Arcelor Mittal dallo stabilimento ex Ilva avrà effetti negativi sulla città di Taranto e sull’economia dell’intero Paese con particolare impatto sull’occupazione. Si continuano a sottovalutare, così, gli effetti dei provvedimenti sull’economia reale e non si considera il valore complessivo della sostenibilità che deve essere ambientale, economica e sociale. A rilevarlo è Confindustria in una nota.
Il confronto con l’azienda. Buon senso, senso del limite e pragmatismo – spiega Confindustria – devono essere i principi ispiratori di una buona politica che non cambi le regole in corsa, come nel caso dell’eliminazione dello scudo penale in favore dei dirigenti della multinazionale, e che garantisca agli investitori, nazionali ed esteri, la condizione fondamentale della certezza del diritto ristabilendo la fiducia senza creare ansietà. Confindustria auspica che si possano creare le condizioni per riaprire il confronto con l’azienda che abbia come obiettivo il mantenimento della produzione siderurgica a Taranto.
L’incontro. Intanto è posticipato a mercoledì l’incontro tra il governo e i vertici di ArcelorMittal a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte. Inizialmente la riunione, convocata dopo la lettera con cui la multinazionale ha notificato la volontà di ritirarsi dall’ex Ilva, era prevista per martedì pomeriggio.
“Noi stiamo chiedendo che venga applicato l’accordo. Quindi il governo tolga dal tavolo qualsiasi alibi sulle questioni penali e allo stesso tempo chiediamo che ArcelorMittal non faccia la furba. – spiega Maurizio Landini, segretario generale della Cgil – Noi diciamo inoltre che sarebbe utile un ingresso pubblico, che può essere Cdp. Si potrebbero così introdurre nuovi elementi di garanzia per il governo e per ArcelorMittal”.
“Apprendiamo la notizia della volontá di ArcelorMittal di comunicare ai commissari la volontà di recedere il contratto. – dice il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli – Significa che partono da oggi i 25 giorni per cui lavoratori e impianti ex Ilva torneranno all’Amministrazione Straordinaria. Tra le motivazioni principali, il pasticcio del Salva-imprese sullo scudo penale. Un capolavoro di incompetenza e pavidità politica: non disinnescare bomba ambientale e unire bomba sociale”.
La decisione di ArcelorMittal è “inaccettabile. L’incontro con il governo, che chiediamo da settimane, diventa ormai urgentissimo. – afferma la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, in una nota. – Una decisione che assume un carattere grave per le conseguenze industriali, occupazionali e ambientali. È da tempo – prosegue – che noi evidenziamo forti preoccupazioni rispetto alla realizzazione dell’accordo. Il comportamento del governo è contraddittorio e inaccettabile: con il Conte 1 ha introdotto la tutela penale parallela agli investimenti e con il Conte 2 ha cancellato la stessa norma dando all’azienda l’alibi per arrivare a questa decisione”, sostiene Re David, secondo cui “l’azienda deve chiarire quali siano sue intenzioni rispetto dell’accordo e al piano di investimenti. In occasione dell’incontro fissato per stasera con la presidenza del Consiglio, la Cgil porrà la questione dell’ex Ilva come una priorità”, conclude la leader della Fiom.