Grande adesione allo sciopero proclamato da Fim, Fiom, Uilm in tutt’Italia: Taranto, Salerno, Milano, Marghera, Genova, dei lavoratori ex Ilva, dell’appalto e dei servizi. La preoccupazione è tanta per un futuro nuovamente in bilico e che rischia di rimettere in discussione sia il lavoro che l’ambiente. Lo dichiara in una nota il Segretario Nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò.
A Taranto la mobilitazione e lo sciopero proclamato da Fim, Fiom e Uilm, ha interessato anche i lavoratori degli appalti Arcelor Mittal e dell’indotto che ha visto incrociare le braccia anche tanti lavoratori dei servizi la Fisascat, unitasi all’iniziativa già avviata giovedì dalla Fim, all’indomani dell’annuncio di Arcelor Mittal di voler rinunciare all’acquisto del gruppo siderurgico avviando la procedura dell’ex art 47. Una decisione che restituzione all’amministrazione straordinaria di Ilva, da parte di ArcelorMittal gli stabilimenti, personale e impianti.
Per Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl: “Piena soddisfazione per la riuscita dello sciopero. Impianti fermi a Taranto nonostante il tentativo di precettazione dei lavoratori da parte della direzione aziendale. Siamo determinati. L’azienda – continua D’Alò – deve cambiare linea e deve soprattutto ritirare la procedura”.
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IN UN QUADRO POLITICO FRAGILE, TRABALLANTE ED ESPOSTO A UNA CRISI POLITICA, E POLEMICHE CONTINUE, CHI FA IMPRESA PORTA VIA I TACCHI ALTROVE. IL CAPITALISMO ITALIANO NAVIGA IN BRUTTE ACQUE, E LA PALUDE POLITICA ARRESTA QUEL MINIMO DI CRESCITA PER TENERE IN PIEDI L’OCCUPAZIONE ESISTENTE.