Si è tenuto oggi a Roma l’incontro tra i Segretari generali di Fim, Fiom, Uilm Roberto Benaglia,
Francesca Re David e Rocco Palombella e i vertici del gruppo franco-indiano Arcelor-Mittal.
L’incontro ha avuto al centro la questione le relazioni industriali stagnanti ormai da mesi e la
situazione produttiva del Gruppo. Lo comunica la Fim Cisl in una nota.
E’ stato un incontro utile – speriamo non episodico – soprattutto per far ripartire le relazioni industriali che nell’ultimo periodo hanno fatto fatica – così il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia – a valle dell’incontro con Arcelor-Mittal – Durante la riunione abbiamo segnalato ai vertici aziendali il deterioramento di alcuni aspetti gestionali e di manutenzione degli impianti che ormai si trascinano da troppo tempo e non sono più accettabili. Per noi – sottolinea il leader Fim -resta prioritario che si rispetti e valorizzi il ruolo e il coinvolgimento del sindacato e delle sue rappresentanze – ci sono aspetti sull’organizzazione del lavoro che necessitano di una gestione più oculata degli orari; soprattutto perché ancora troppi sono i lavoratori in cassa integrazione. Tutti aspetti, quest’ultimi – precisa – su cui ci aspettiamo che l’azienda garantisca relazioni sindacali più coinvolgenti a livello di sito.
Durante l’incontro abbiamo affrontato anche gli aspetti legati l’andamento produttivo. L’azienda ci ha riferito di segnali di miglioramento, sia sul numero di ore di utilizzo degli impianti, che delle tonnellate prodotte. Restano però irrisolti i problemi legati alla prospettiva e strategia di questa vertenza e di cosa succederà non solo al sito di Taranto ma di tutto il Gruppo nel futuro.
Per queste ragioni riteniamo sia necessario a stretto giro approfondire lo stato della trattativa col Governo sull’ingresso di Invitalia, senza aspettare le elezioni o altre cose estranee alla vertenza che in queste settimane stanno frenano la chiarezza sul futuro dell’ex-Ilva. Abbiamo la necessità di capire come il governo e Arcelor Mittal stanno pensando di trovare un accordo per risolvere sull’ingresso di Invitalia, ma soprattutto per noi è necessario rendere chiaro un piano industriale che deve essere condiviso col sindacato. Per questo ribadiamo – conclude – la richiesta di un tavolo politico al più presto con Governo e azienda per fare chiarezza su tutti questi aspetti.