Se stai pensando di richiedere l’amicizia su Facebook al tuo capo, è il caso di riconsiderarlo. Secondo una ricerca, il 32% degli intervistati dichiara di nutrire un certo imbarazzo nel ricevere una richiesta d’amicizia sia da parte dei propri collaboratori sia del capo. Stesso disagio, poi, se l’invito giunge da clienti (32%) e fornitori (37%).
Alto gradimento, invece, se la richiesta proviene da un pari grado: oltre 8 manager su 10 (85%) rivelano di non avere alcuna incertezza ad accettare la proposta di un collega. E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Robert Half, società di ricerca e selezione di personale specializzato, su un campione di 100 manager italiani.
“Sebbene i social network siano sempre più utilizzati in ambito lavorativo per obiettivi aziendali, si percepisce una certa resistenza a farvi convivere la sfera privata e quella professionale” commenta Matteo Colombo, Country Manager di Robert Half. “Si raccomanda, dunque, da un lato prudenza nell’invio delle richieste d’amicizia in ufficio – chi accetta potrebbe farlo controvoglia – e, dall’altro di familiarizzare con le impostazioni di privacy che permettono di controllare e limitare l’accesso ad alcune informazioni”.
Se Facebook, con oltre 1 miliardo di utenti a livello mondiale, si annovera tra i canali più diffusi dalle aziende per aumentare la propria visibilità all’esterno attraverso strategie ad hoc, un approccio molto più cauto è adottato verso l’interno: in diverse organizzazioni esistono restrizioni all’accesso ai social network dalla rete dell’ufficio, spesso permesso ai dipendenti solo in fasce orarie determinate come quella della pausa pranzo.
Tale limitazione non sorprende, i dati dell’indagine rivelano infatti che più di tre manager su cinque (62%) temono che i social network, quando utilizzati in ufficio, distraggano dall’attività lavorativa riducendone così il rendimento.
“La preoccupazione che il rendimento professionale sia ostacolato dall’uso dei social network, nonostante i limiti definiti dalle policy per gli strumenti aziendali, deriva anche dal fatto che in ufficio ormai (quasi) tutti dispongono di dispositivi personali, come smartphone o tablet, sempre connessi” aggiunge Matteo Colombo.
Quanto è preoccupato/a che i social media ostacolino la produttività in ufficio?
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Piuttosto preoccupato/a | 46% | |
Per niente preoccupato/a | 38% |
Rilevazione condotta su un campione di 100 manager italiani da una società di ricerca indipendente, commissionata da Robert Half.