Diffondere la partnership di qualità tra imprese e sistema educativo: è questo lo scopo della prima ricerca italiana sulle esperienze e i modelli di successo per integrare scuola e lavoro promossa da Fondazione Sodalitas con il sostegno di JPMorgan Chase Foundation e realizzata da Fondazione Di Vittorio.
Da Torino a Milano, da Bologna ad Ancona, da Roma a Pomigliano d’Arco fino alle province di Potenza ed Enna, sono stati scovati e analizzati 25 casi di successo di formazione duale basati sull’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato formativo che hanno coinvolto imprese di grandi e piccole dimensioni, licei, istituti tecnici e professionali, ITS (istituti tecnici superiori) e centinaia di studenti.
“Numerose ricerche a livello europeo documentano come l’esperienza formativa in un contesto lavorativo aumenti in modo significativo l’occupabilità dei giovani. Siamo dunque orgogliosi dei 25 casi di successo di formazione duale presentati perché mettono in luce che l’integrazione tra imprese e scuole è possibile in tutta Italia – ha dichiarato Adriana Spazzoli, Presidente di Fondazione Sodalitas – Nei prossimi mesi porteremo questi modelli di successo in tre Regioni italiane, Piemonte, Lazio e Sicilia, con un roadshow che promuova partnership di qualità nei singoli territori”.
Le informazioni raccolte hanno mostrato quanto la formazione duale e più in generale le Work-Based Learning Experiences siano un tema nevralgico e di grande attualità per la trasformazione del nostro sistema educativo. Inoltre, hanno evidenziato l’importanza di supportare le scuole in questa delicata fase di transizione, nell’ottica di contenere frammentarietà, dispersione e occasionalità delle esperienze.
L’obiettivo della ricerca è quello di fornire a scuole e imprese esempi di buone pratiche, con punti di forza e meccanismi di opportunità, cercando di individuare elementi di condivisione e di replicabilità sul territorio.
Per questo, nell’ambito della campagna We4Youth, promossa sempre da Fondazione Sodalitas e JPMorgan, i 25 casi di successo andranno ora ad alimentare una piattaforma web www.we4youth.it rivolta a imprese, scuole e studenti, e saranno oggetto di un roadshow territoriale che verrà avviato in alcune Regioni (su questo stesso sito è possibile reperire la ricerca completa).
La ricerca ha voluto anche sondare il punto di vista degli studenti sugli aspetti che hanno caratterizzato l’esperienza vissuta in azienda. Sono stati approfonditi con 263 questionari: organizzazione e logistica, acquisizione di competenze, modalità formative sperimentate, rapporto con i tutors, coerenza, personalizzazione e utilità del percorso e giudizio delle famiglie.
Globalmente, si riscontra un livello medio alto di soddisfazione. Gli elementi maggiormente valorizzati dagli studenti nelle esperienze di work-based learning sono durata dell’esperienza e prossimità ai processi lavorativi reali.
Dal dettaglio sul tipo di competenza acquisita, emerge inoltre come le esperienze siano state particolarmente efficaci nel trasmettere il rispetto delle regole che caratterizzano l’organizzazione del lavoro e il rapporto con colleghi e superiori: quasi tre studenti su quattro affermano che l’esperienza ha contribuito molto o moltissimo all’acquisizione di questa competenza. Altre competenze acquisite sono state l’assunzione di responsabilità e il lavoro di squadra.
Dalla ricerca emerge una sostanziale polarizzazione tra coloro che frequentano il Liceo e coloro che frequentano Istituti Tecnici o Professionali: questi ultimi si dichiarano generalmente più soddisfatti dell’esperienza di apprendimento basato sul lavoro e sono più inclini a considerare il suo contributo nel loro percorso educativo rispetto ai primi.