Come hanno dimostrato, soprattutto recentemente, molte ricerche e statistiche, l’alternanza scuola-lavoro è un fattore positivo e spesso determinante per favorire l’inserimento di un giovane nel mondo dell’occupazione. È a questo proposito che Regione Toscana ha dato il via, poche settimane fa, alla costituzione dei poli tecnico-professionali con l’obiettivo, appunto, di creare un’alleanza strategica tra gli istituti e il tessuto produttivo locale.
“Non abbiamo fatto altro che attuare le linee guida ministeriali di cui condividiamo il contenuto – ha affermato Stella Targetti (nella foto), Vicepresidente della Regione con delega all’Istruzione – Il senso della proposta è quello di migliorare l’offerta degli istituti e la formazione professionale rafforzando il legame con le imprese e con il lavoro. I giovani potranno mettersi alla prova in un contesto lavorativo già durante la scuola, mentre le imprese contribuiranno a definire meglio le competenze necessarie nell’ambito professionale e trarranno vantaggio nel trovarsi a disposizione, nel momento dell’assunzione, giovani in parte già formati”.
Come costituirsi – I poli sono di fatto una rete tra diversi soggetti: la loro costituzione prevede che ognuno di essi sia composto da almenodue Istituti tecnici o professionali, due imprese, un Istituto tecnico superiore e un organismo di formazione professionale. I settori in cui i poli potranno svilupparsi saranno poi l’agribusiness, il turismo, i beni culturali, la moda, la meccanica, la nautica e l’energia. “Nella fase iniziale abbiamo scelto di restringere gli ambiti per monitorare meglio lo sviluppo dell’iniziativa – ha spiegato ancora la Vicepresidente – Questi settori sono stati scelti per la loro connessione con l’economia toscana e perché sono quelli che beneficiano maggiormente della sinergia tra istruzione e lavoro. Invece di limitare il numero dei poli, abbiamo limitato dunque il numero dei settori, ma non è da escludersi che più avanti la proposta si allargherà ad altri ambiti”.
La domanda di costituzione dei poli potrà essere presentata dagli Istituti tecnici o professionali, statali o paritari, che possiedono un’offerta formativa compatibile con l’area economico-professionale per la quale si candidano e che individuano una rete di collaborazioni con imprese e organismi di formazione professionali. Non esiste una definizione a priori dei momenti di interazione tra le parti, del numero dei corsi o delle modalità dei tirocini, ma “ognuno può proporre la propria idea, la propria interpretazione di questa opportunità, i propri progetti”. Le candidature potranno essere presentate fino al 14 febbraio 2014, poi la Regione visionerà le domande e, dalla pubblicazioni degli esiti di valutazione, i poli avranno 60 giorni di tempo per formalizzare la loro costituzione.
La principale risorsa? La buona volontà– La Regione non ha contemplato nessun stanziamento economico: “La costituzione dei poli potrà avvenire senza particolari riforme. Le condizioni di partenza rimangono invariate e ciascun componente mantiene la propria identità perché il segreto è tutto racchiuso nella capacità di fare rete e costruire una sinergia fra le parti. Non abbiamo previsto finanziamenti per il progetto perché confidiamo nella buona volontà dei soggetti e perché crediamo che occorra tornare a partecipare a prescindere dalle risorse che si ricevono.”