LabItalia – Il 7 novembre è stato firmato il decreto di approvazione del nuovo modello di dichiarazione necessario per ottenere l’Isee, Indicatore della situazione economica equivalente, insieme alle relative istruzioni per la compilazione. Il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 novembre, al fine di rendere pienamente operativa la riforma dell’Isee a partire dal 1° gennaio. La normativa, infatti, prevede l’utilizzo delle nuove regole a partire dai trenta giorni successivi all’entrata in vigore del decreto (cioè, complessivamente, il 45° giorno dopo la pubblicazione).
“È un impegno che avevo preso in Parlamento il 2 ottobre scorso e che avevo già comunicato in incontri istituzionali – sottolinea il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti- con i responsabili delle politiche sociali delle Regioni e dell’Anci sin da luglio. Con l’anno nuovo questo fondamentale tassello necessario alla riforma del nostro sistema di welfare potrà finalmente essere operativo. Il nuovo Isee ci permetterà di identificare meglio le condizioni di bisogno della popolazione, consentendoci allo stesso tempo di contrastare le tante pratiche elusive ed evasive, purtroppo ancora diffuse nel nostro paese. Dotarsi di uno strumento come questo è ancora più importante in una fase storica come l’attuale, con il prolungarsi delle difficoltà economiche delle famiglie e la necessità di mantenere un controllo rigoroso della finanza pubblica”.
La decisione di posticipare l’entrata in vigore delle nuove regole all’inizio del 2015 era stata presa per venire incontro alle richieste degli enti erogatori, in particolare i Comuni, che con l’ultima tornata di elezioni amministrative hanno visto rinnovarsi oltre metà delle giunte. In questo modo si è dato il tempo di aggiornare le regole vigenti per l’erogazione delle prestazioni sociali, quando opportuno, ai cambiamenti operati con la riforma.
Le principali novità del nuovo modello di dichiarazione (Dsu, dichiarazione sostitutiva unica) riguardano: la possibilità di presentare una dichiarazione semplificata – il ‘modello Mini’ – che riguarderà la gran parte delle situazioni ordinarie; per le altre situazioni, una dichiarazione fatta a ‘moduli’, ciascuno specifico di una particolare prestazione o condizione del beneficiario (per esempio, richiesta di prestazioni socio-sanitarie con un nucleo ristretto per facilitare la persona con disabilità ovvero prestazioni universitarie quando lo studente non è nel nucleo familiare di origine, ecc.).
Il ministero, inoltre, ricorda che con le nuove regole sarà possibile aggiornare la propria situazione economica quando si perde il lavoro (più in generale quando il reddito diminuisce di almeno il 25%) senza aspettare che il peggioramento delle condizioni venga prima registrato dalle dichiarazioni fiscali; si potrà in questi casi presentare una dichiarazione particolare per ottenere l’Isee corrente. Infine, si ricorda che molte informazioni non saranno più richieste al cittadino in sede di dichiarazione (per esempio il reddito complessivo o altre informazioni già presenti negli archivi dell’Inps o dell’Agenzia delle entrate), ma direttamente recuperate negli archivi.