(AGI) – Battesimo ufficiale del network nazionale degli Sportelli per l’imprenditorialità giovanile delle Camere di commercio. A partire da oggi la rete delle Camere di commercio mette a disposizione dei giovani un servizio gratuito dedicato espressamente a quanti vogliono creare una nuova impresa. Il servizio delle Camere di commercio prevede un’offerta mirata e integrata di attività di orientamento, formazione, assistenza, accompagnamento e supporto indirizzata a rispondere ai diversi bisogni dello start up e post-start up.
“Il Network degli Sportelli per il sostegno all’Autoimprenditorialità giovanile delle Camere di commercio – sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – accoglierà i giovani che intendono aprire una nuova impresa assicurando loro percorsi specialistici mirati. Nelle nostre strutture e’ prevista la messa a disposizione gratuita di un modello di servizio e d’intervento comune, basato sull’adozione di standard omogenei, secondo declinazioni e articolazioni territoriali differenziate sulla base delle specificità locali (in termini di opportunità, collaborazioni, specializzazioni, risorse, attori e reti disponibili). Si tratta, evidentemente, di un contributo concreto e fattivo che Unioncamere e le Camere di commercio italiane sono pronte a mettere a disposizione per il rilancio dell’occupazione giovanile”.
Dati Unioncamere – Tra il 2012 e il 2013 sono quasi 71mila in più le imprese guidate da giovani under 35, con una crescita pari al 10,48%. Secondo l’Osservatorio di Unioncamere,le imprese giovanili sono poco meno di 653mila, con un’incidenza sul totale del sistema produttivo pari al 10,77%.
La voglia di fare impresa dei giovani e’ più elevata in Lombardia, Lazio e Campania (oltre 9mila create in più), ma assume connotati di intensa dinamicità anche in regioni più piccole: nella graduatoria per tasso di crescita il Lazio e’ al primo posto con una crescita del 14,45%, segue la Valle d’Aosta con il 14,22%, il Trentino Alto Adige con il 12,62%, il Friuli Venezia Giulia con l’11,80%. Sono le regioni del Mezzogiorno, tuttavia, quelle nelle quali l’impresa sembra rappresentare un’alternativa al lavoro dipendente per chi ha meno di 35 anni. In Calabria, Campania e Sicilia, infatti, la pattuglia dei giovani capitani d’impresa supera o sfiora il 15% del totale delle attività presenti sul territorio, in Puglia raggiunge il 13%, nel Molise e in Basilicata sfiora il 12%. Sul fronte opposto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dove la componente giovanile costituisce circa l’8% del totale.
Sebbene il 73% delle imprese giovanili abbia la forma giuridica più semplice di ditta individuale, in sensibile crescita appaiono le più strutturate società di capitali: supera le 18mila unita’ il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel 2013 per questa forma giuridica, con un tasso di crescita pari quasi al 20%. Commercio, costruzioni e attività di alloggio e ristorazione concentrano il maggior numero di attività gestite da giovani imprenditori, ma, in termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese, i capitani d’impresa under 35 raggiungono quasi il 15% delle imprese registrate negli altri servizi, settore al quale appartengono le attività di riparazione di beni personali e i servizi per la persona.