Sono circa 120 i tavoli di crisi aperti al Ministero dello sviluppo economico: vertenze aperte per 160-170mila lavoratori ma numeri che, molto probabilmente, dovranno essere rivisti al rialzo per effetto della crisi causata dal coronavirus.
Secondo quanto si apprende dal Mise, nella maggior parte dei casi si tratta di tavoli aperti da diversi anni, alcuni anche da 7 anni o più perché sono situazioni che necessitano di un tavolo permanente a causa della criticità del settore in cui operano. Circa 70, invece, sono aperti da più di 3 anni mentre 28 da 7.
Il Ministero dello sviluppo economico per settembre ha già stilato un calendario fitto di incontri su vertenze importanti a partire da Bekaert all’ex Embraco. Intanto in un anno di lavoro il numero dei tavoli di crisi aperti al Mise risulta comunque notevolmente diminuito: sono infatti circa una decina le vertenze che sarebbero state risolte con esiti positivi, tra cui Pernigotti e Corneliani, due storici marchi del Made in Italy. Grazie alla chiusura di queste crisi, quindi, sono stati salvati circa 1.800 lavoratori.